Tra le migliori quattro

U17, il sogno finisce in semifinale Un applauso ai nostri ragazzi

U17, il sogno finisce in semifinale Un applauso ai nostri ragazzi
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Foto in copertina: Panada, punta di diamante dell'U17. Foto atalanta.it

 

Una dolorosa sconfitta in semifinale condanna l’Under 17 bergamasca all’eliminazione e a dover dire addio ai sogni di gloria. In un match ancora più complesso di quello che ci si aspettava alla vigilia, il gruppo classe 2002 ha incassato un pesante 3-0 per mano dell’Inter, concludendo la stagione con l’amaro in bocca. Con il big match di ieri pomeriggio (lunedì 17 giugno), l’Atalanta U17 ha salutato il campionato 2018/'19 classificandosi tra le prime quattro formazioni d’Italia. Un risultato positivo, che avrebbe potuto essere ancora migliore se gli uomini di Giovanni Bosi non avessero steccato la partita decisiva.

 

[La rosa dell'U17 al completo. Foto atalanta.it]

 

Non una delle gare più entusiasmanti dei ragazzi orobici, che soffrono già dalle prime battute le sortite offensive avversarie. La qualità degli interpreti interisti in tutti i reparti mette in difficoltà Panada e compagni, i quali non riescono a esprimersi al meglio sia per merito della Beneamata che per una condizione fisica non ottimale. Non si vede neanche l’ombra della mole di gioco messa in mostra in numerose gare di campionato e neanche delle abilità viste contro la Juventus nei quarti di finale. In un avvio negativo, in cui i nerazzurri di Bergamo si limitano a contenere senza riuscire ad alzare il baricentro, sono i milanesi a prendere il sopravvento. Al 13’ una girata in area di rigore di Oristanio frutta alla corazzata allenata da Zanchetta un calcio di rigore, infatti il tocco con il braccio largo di Cittadini in area viene punito dall’arbitro con il tiro dal dischetto. Dagli undici metri si presenta Esposito, che spiazza con freddezza Nozza Bielli portando in vantaggio la sua squadra. La reazione atalantina arriva, con la Dea che prende in mano le redini del gioco muovendo la palla con qualità e provando a trovare impreparata la difesa avversaria. Le occasioni pericolose create dai bergamaschi si contano però sulle dita di una mano e Stankovic è costretto solo a un paio di interventi per tenere la propria porta inviolata. Il mancato pareggio nerazzurro non dà la scossa necessaria alle giovani promesse cresciute all’ombra di Città Alta per ribaltare le sorti del match.

Nella ripresa, i bergamaschi non trovano lo spunto giusto per spaventare i meneghini, che raddoppiano dopo meno di dieci minuti: Esposito si incarica della battuta di un calcio d’angolo dalla destra, la sfera tesa attraversa tutta l’area di rigore e sul secondo palo si fa trovare pronto Cortinovis, che con una staffilata diagonale supera Nozza Bielli. In seguito al raddoppio, l’Atalanta riorganizza le idee, ma come in occasione della prima frazione non riesce a mettere in difficoltà l’estremo difensore interista. Il terzo gol milanese siglato da Esposito in contropiede con un tocco velenoso di mancino che trova impreparato il numero uno orobico è una vera e propria doccia fredda per la compagine di Bosi. Le espulsioni nel finale di Scanagatta e Cittadini testimoniano lo stato confusionale dei bergamaschi, che rischiano di subire anche il poker.

 

[Giovanni Bosi, tecnico dell'U17. Foto atalanta.it]

 

Termina così l’esperienza dell’Under 17 atalantina nella fase finale del torneo nazionale, a un passo dalla finalissima e a due lunghezze dallo Scudetto. Un vero peccato per la rosa dei 2002 non essere stata in grado di dimostrare a tutta l’Italia di avere a disposizione le doti tecniche necessarie per giocarsi il titolo. Si sa che nel calcio vince una sola squadra e l’Inter ha confermato ancora una volta che lo scorso anno non ha vinto il titolo U16 per caso. Guai a pensare, però, che la corazzata bergamasca non potrà togliersi in futuro la soddisfazione di cucirsi sul petto il tricolore. Adesso è il momento di rialzare la testa, guardare avanti e proseguire il percorso di avvicinamento al calcio professionistico.

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