Uccise il cugino con 88 martellate: condannata a 9 anni e 4 mesi
L’episodio nel dicembre 2020 a Pedrengo. La sentenza ha accolto la tesi dei pm sulla semi-infermità mentale
Il Tribunale di Bergamo ha condannato Eliana Mascheretti, 62 anni, a una pena di 9 anni e 4 mesi, con successivi 3 anni di libertà vigilata, per l’omicidio del cugino Giuliano Mascheretti, 73enne con cui al tempo viveva nella stessa abitazione. La sentenza ha accolto la tesi dei pm, secondo cui l’imputata avrebbe agito mentre era in preda ad un raptus di follia.
L’episodio avvenne il 20 dicembre del 2020: la donna si prendeva cura del familiare e quel giorno, dopo una visita al cimitero, un aperitivo con un altro cugino e le spese per il cenone, Giuliano aveva chiesto di tornare a Bergamo per vedere le luminarie e ne era nata una discussione. Il litigio era poi andato avanti ad intermittenza fino a quando l’uomo, forse a causa dei suoi problemi di vista, l’aveva colpita in fronte con la mano. A quel punto sarebbe scattata la furia omicida della condannata, la quale si è recata in cucina, ha preso un martello ed ha colpito con estrema ferocia il parente con 88 martellate, arrivando anche a rompere il lavabo del bagno.
Secondo l’accusa, il fatto sarebbe legato ai problemi di stress della Mascheretti, che per anni si era presa cura prima dei genitori e poi del cugino con problemi di salute e personali. Il magistrato aveva pertanto avanzato una richiesta di condanna che permettesse una tutela della sua persona e della società, poi accolta dal giudice. Oltre agli anni di reclusione, la donna dovrà seguire un percorso terapeutico presso una casa di cura.