Omicidio preterintenzionale

Resta in carcere la donna di Pedrengo che ha ucciso il cugino a martellate dopo una lite

Adesso si attende l’esito dell’autopsia sul corpo del pensionato. È probabile che la causa della morte sia dovuta a un’emorragia interna riconducibile alla frattura di alcune costole

Resta in carcere la donna di Pedrengo che ha ucciso il cugino a martellate dopo una lite
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Resterà in carcere Eliana Mascheretti, la donna arrestata domenica (20 dicembre) a Pedrengo accusata di aver ucciso il cugino Giuliano a martellate al termine di una lite domestica. La donna, 61 anni, ingegnere in una ditta di Grassobbio, si sarebbe poi pentita del gesto compiuto e avrebbe aiutato l’uomo, 73 anni, professore in pensione di lettere, tamponandogli le ferite e cercando di alleviargli il dolore con un antidolorifico. Il pensionato ha però perso coscienza ed è stato a quel punto che la sessantunenne ha chiamato, invano, i soccorritori del 118.

L’accusa nei confronti della donna è di omicidio preterintenzionale, confermata dal giudice Massimiliano Magliacani al termine dell’interrogatorio di ieri. Adesso si attende l’esito dell’autopsia sul corpo del pensionato. È probabile che la causa della morte sia dovuta a un’emorragia interna riconducibile alla frattura di alcune costole; altre lesioni superficiali sono state trovate in diverse parti del corpo e in un punto della nuca.

Davanti al giudice la donna ha confermato la versione data agli inquirenti, parlando della lite e della reazione violenta ma negando la volontà di uccidere il cugino, che ospitava in casa da ormai cinque anni.

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