No, non siamo ancora morti

Serviva una grande impresa e, dopo la grande sofferenza del primo tempo, la Dea trova la forza di pareggiare i conti. Così, complice il 3-3 di Zagabria, tutti i giochi restano aperti: ci aspetta un finale di girone al cardiopalma. Atalanta-Manchester City finisce 1-1, a Sterling risponde Pasalic e nonostante un finale di gara con gli ospiti in dieci e praticamente senza portiere, per la Dea questo risultato è davvero molto prezioso. Andare alle ultime due sfide con la consapevolezza che sarà durissima ma dipenderà tutto dai nerazzurri è una grande opportunità. Serviranno due vittorie, una addirittura nel gelo di Kharkiv, Ucraina, ma nulla è impossibile. Quindi crediamoci.
Come da previsioni, Gasperini conferma l’attacco già schierato a Napoli e vicino alla coppia Gomez-Ilicic gioca il croato Pasalic (panchina per Malinovskyi e Muriel). Dietro ci pensano Toloi, Palomino e Djimsiti, mentre in mezzo al campo ci sono Hateboer e Castagne sulle fasce con de Roon e Freuler in mezzo. Nel City il centravanti è Gabriel Jesus (panchina per Aguero), gli altri sono praticamente tutti i titolari con il solito Sterling a sinistra coadiuvato sulla corsia opposta da Mahrez. Serata fresca ma non gelida a San Siro, 35 mila i tifosi sugli spalti con una rappresentanza inglese composta da oltre 2.800 unità. L’Atalanta in avvio cerca di controllare le operazioni con una fitta rete di passaggi e la prima occasione degna di nota è proprio dei nerazzurri: cross di Castagne dalla sinistra, Hateboer va a chiudere sul palo lontano saltando alle spalle di Ilicic ma la conclusione ravvicinata è imprecisa e la palla termina sul fondo. La prima fiammata del City arriva invece al 7’ ed è, come al solito, letale: palla persa da de Roon in uscita, Bernardo Silva e Gabriele Jesus costruiscono sulla verticale dell’area di rigore a sinistra una bella combinazione che manda al tiro “sentenza” Sterling per il gol dello 0-1.




Il gol degli ospiti manda la Dea in una sorta di catalessi: al 25’ Djimsiti perde una brutta palla in uscita e Mahrez in area trova la diagonale rasoterra sul secondo palo con Sterling che non recapito il pallone in porta solo perché leggermente in ritardo. Alla mezz’ora Gasperini cambia posizione a Pasalic e Gomez (l’argentino va finalmente in attacco), ma il monologo del City continua: nonostante un Palomino in ottima serata, dalle parti di Gollini succede parecchio e al 30’ De Bruyne va nello spazio e mette dentro per Sterling, bloccato all’ultimo da Hateboer; al 35’ il portiere nerazzurro è invece bravo a deviare in tuffo un destro dal limite di Mahrez. Tra il 39’ e il 42’ il Var è protagonista per ben due volte. Prima il direttore di gara Kulbakov decreta un calcio di rigore per il fallo di Toloi su Sterling, ma la tecnologia derubrica l’intervento a punizione dal limite. Sul destro del solito Sterling, Ilicic salta con il braccio largo e questa volta il Var assegna il calcio di rigore. Dal dischetto si presenta Gabriel Jesus, che sparacchia malamente sul fondo tenendo così vive le speranze atalantine. L’ultima conclusione della frazione di gioco è infatti di Ilicic (45’+1), con deviazione in angolo di Otamendi. Al riposo, la sensazione è di una Dea sfiduciata per la superiorità del City ma il risultato è solo di 0-1 per gli inglesi.
All'avvio di secondo tempo, la formazione di Gasperini entra però in campo con un piglio completamente diverso e il City viene sorpreso fin dai primi minuti. Al 49’ Pasalic imbuca per Ilicic un pallone delizioso, su cui il numero 72 sloveno non è attento e pur essendo in area perde l’attimo. Pochi secondi più tardi, però, la Dea insiste e trova l’incredibile gol del pareggio sull’asse Palomino-Gomez-Pasalic: apertura in profondità del numero 6, cross del numero 10 sul secondo palo e zuccata vincente del numero 88 che fa esplodere lo stadio. Dopo l’1-1, la gara è completamente ribaltata, la Dea prende fiducia e in diverse occasioni sono i nerazzurri ad avere la palla buona per passare in vantaggio. Al 62’, su calcio d’angolo dalla destra di Gomez, stacco imperioso di Djimsiti che manca il bersaglio grosso di un soffio; al 72’ Pasalic mette dentro un cross velenoso che per poco non si infila all’incrocio dei pali; un minuto più tardi (73’) ancora il numero 19 della Dea manca di testa il bersaglio grosso. L’inerzia del match è ormai a favore dei nerazzurri.




Il City si rivede in avanti al 75’ con Sterling che viene chiuso all’ultimo da un prodigioso recupero di Hateboer, ma è all’81’ che arriva l’episodio che mette veramente all'angolo gli inglesi: Gundogan perde malamente palla a centrocampo e Gomez pesca nello spazio Ilicic, che punta il portiere avversario Bravo, lo salta e viene steso con annesso rosso all’estremo difensore del City dopo controllo Var. Non avendo più portieri in panchina (Bravo era infatti subentrato a fine primo tempo a Ederson, infortunato), Guardiola è costretto a mettere tra i pali un giocatore di movimento. Il prescelto è un terzino della panchina, Walker, che subentra a Mahrez dopo circa otto minuti di totale confusione, con il gioco fermo e la panchina del City che non si capiva chi volesse mettere e togliere. Quando il gioco riprende, a battere la punizione c'è Malinovskyi, appena entrato per Freuler. Il suo sinistro è potente, ma Walker in due tempi (e pessimo stile) blocca. Quanto avvenuto costringe il direttore di gara a dare ben sette minuti di recupero, ma la punizione di Malinovskyi è l'ultimo sussulto della partita, con i nerazzurri che non riescono a sfruttare l'onda positiva degli ultimi minuti e con il City che, saggiamente e d'esperienza, guadagna minuti con possesso palla vicino alla bandierina. Finisce quindi 1-1, con il primo storico punto della Dea in Champions conquistato contro una squadra tra le favorite del torneo. Intanto, il 3-3 di Zagabria tra Dinamo e Shakhtar tiene tutto ancora incredibilmente aperto per la qualificazione: le prossime due sfide con croati (a Milano) e ucraini (in trasferta) ci diranno quale sarà il nostro destino.
Atalanta-Manchester City 1-1
Reti: 7’ Sterling (M), 49’ Pasalic (A)
Atalanta: Gollini, Toloi, Djimsiti, Palomino, Hateboer, Freuler (84’ Malinovskyi), de Roon, Castagne (92’ Muriel), Gomez, Ilicic, Pasalic. All. Gasperini.
Manchester City: Ederson (46’ Bravo), Cancelo, Otamendi, Fernandinho, Mendy, De Bruyne, Gundogan, Bernardo Silva, Mahrez (86’ Walker), Gabriel Jesus (73’ Aguero), Sterling. All. Guardiola.
Arbitro: Aleksei Kulbakov (BLR) (Dmitri Zhuk (BLR) e Oleg Maslyanko (BLR); Denis Scherbakov (BLR); Clément Turpin (FRA) e Amaury Delerue (FRA).
Ammoniti: 27’ Djimsiti (A), 39’ Toloi (A), 42’ Ilicic (A), 70’ Fernandinho (M), 79’ Castagne (A), 96’ Bernardo Silva (M).
Espulso: 82’ Bravo (M).