IL 12% LO USA MENTRE FA LA DOCCIA

Il nostro partner è lo smartphone Gli impressionanti dati di utilizzo

Il nostro partner è lo smartphone Gli impressionanti dati di utilizzo
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Uno studio condotto dal quotidiano inglese Daily Mail, pubblicato la scorsa settimana, ha rivelato che, in media, passiamo 3 ore e 16 minuti al giorno con gli occhi incollati allo schermo del nostro smartphone. Un tempo in costante crescita: uno studio dell’anno scorso stimava infatti il tempo medio passato a interagire con il proprio smartphone a 119 minuti, poco più di due ore, che era comunque (sempre in media) più del tempo che passiamo a interagire con il nostro eventuale partner (97 minuti). Nell’arco di una settimana, se la matematica non è un opinione, significa che passiamo quasi un’intera giornata davanti al cellulare, guardando lo schermo luminoso per una media di 1.500 volte – circa 214 al giorno, 12 l’ora, se togliamo le ore medie che passiamo svegli (16). Una volta ogni 5 minuti L’anno scorso le volte erano 900, al giorno.

Sempre in media, le persone ricevono 22 chiamate al giorno ed inviano o ricevono messaggi 23 volte. L’attività in cima alla lista per frequenza d’utilizzo è la navigazione web: 24 minuti al giorno. Segue una controllatina ai social (16 minuti), l’ascolto di un po’ di musica (15 minuti) e il tempo passato a praticare giochi (13 minuti). Chiamate (13 minuti) e invio di messaggi (11 minuti) sono, rispettivamente, la quinta e la sesta funzione più usate, il che dà un’idea del cambiamento di funzionalità e interazione avvenuto nel rapporto con i telefonini negli ultimi 10 anni. Metà dei possessori di smartphone ha oramai smesso d’indossare l’orologio al polso; chissà che l’Apple Watch in uscita l’anno prossimo non possa re-invertire questo trend. Il 46% della gente, invece, utilizza il proprio telefono come macchina fotografica.

Le 7.31 del mattino è l’ora in cui lo guardiamo di più, probabilmente per spegnere la funzione sveglia (il 57% degli intervistati ha ammesso che ha rimpiazzato la buona vecchia sveglia con quella dello smartphone) e controllare che il nostro capo, moglie, fidanzata, amico, amante ecc. non ci abbiano scritto un messaggio o un’email; aggiungiamoci magari una controllatina al profilo Facebook o alla home di Twitter. Il tutto ancora prima della colazione, di una doccia o di aver svegliato i propri figli che devono andare a scuola. La fascia oraria in cui lo usiamo di più, invece, è quella che va dalle 5 del pomeriggio alle 8 di sera, quando presumibilmente stacchiamo il cervello dalle attività lavorative che riempiono la nostra giornata.

Già nel 2011, uno studio sul Mail aveva rivelato che il 30% delle persone usa lo smartphone per inviare messaggi anche mentre guida. Il dato sale al 48% se prendiamo in esame la fascia d’età 18-24. È un dato preoccupante: mandare messaggi mentre si guida aumenta la probabilità di fare un incidente di 23 volte. Il 12% dei sopravvissuti ad indicenti stradali ha ammesso che prima dello schianto stava ricevendo una telefonata. In uno studio apparso sullo web magazine Raw Story, un americano adulto su cinque dai 18 ai 34 (9%) ha ammesso di dare una controllatina allo smartphone anche durante un rapporto sessuale con il partner. Il 35% lo usa mentre è al cinema. Il 33% ad una cena nel corso di un appuntamento. Il 12% lo usa con apposite protezioni mentre fa la doccia. Il 19% in chiesa, o al lavoro. Uno studio riportato su ZD Net ha rivelato che il 75% delle persone tiene sempre il suo smatphone a una distanza massima di un metro e mezzo.

Dati rilevati da una ricerca pubblicata su Harvard Business Review Press hanno rivelato che, già nel 2012, quando il 48% degli americani adulti era in possesso di uno smartphone (56% nel 2013), il 70% delle persone gli dà un’occhiata entro un’ora dal momento in cui si sveglia, il 56% prima di andare a dormire, il 48% lo controlla frequentemente durante il weekend, il 51% lo controlla continuamente (e quasi compulsivamente) durante le vacanze, e il 44% ha ammesso che si sentirebbe molto ansioso e irritabile se smettesse d’interagire con il suo smartphone per una settimana. Di recente, è stato introdotto un termine che designa la paura di rimanere sconnessi dalla telefonia mobile: nomofobia. Affligge più le donne: 70% contro il 61% degli uomini.

Come tutte le cose belle, questi dati sembrano suggerici che gli smartphone sono ormai diventati il nostro oggetto principale di interazione quotidiana con il mondo. Ma bisgona prestare attenzione alla linea (neanche poco sottile) che separa un uso sano e funzionale da quello compulsivo che sembra ormai affliggere la maggior parte della popolazione. Richiede controllo, attenzione e forza di volontà, ma in un mondo iperconnesso e veloce come quello di oggi questi tre fattori rimangono capisaldi per evitare i pericoli del meccanismo della dipendenza. Vi lasciamo con un bellissimo spot Volkswagen per la sensibilizzazione al tema dell’uso del cellulare alla guida. Occhi sulla strada: un importante spunto su cui riflettere.

 

http://youtu.be/JHixeIr_6BM

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