Vaccinazioni per i dipendenti del Papa Giovanni: «Alcuni si comportano come bambini»
Ci ha scritto un operatore che prende le prenotazioni, deluso per le lamentele arrivate in redazione: «Ci sono persone gentili ed educate che rispettano il nostro lavoro, ci sono invece persone che, come il protagonista dell'articolo, non vuole attendere, non comprende la situazione, vuole tutto e lo vuole subito»
Dopo il nostro articolo dedicato alle lamentele di una dipendente dell’ospedale Papa Giovanni XXIII che criticava il modo in cui è stato organizzato il sistema per prenotare la vaccinazione, ci ha scritto uno dei 7 operatori impegnati a rispondere al numero di telefono per fissare, appunto, quelle prenotazioni. È sconfortato dalle critiche ma preferisce rimanere anonimo.
Buongiorno,
leggendo il vostro articolo non ho potuto provare che sconforto e delusione, non tanto per il questionarsi sull'organizzazione della presa appuntamenti, quanto per la lamentela del dipendente. Gli operatori attivi sono 7 e lavorano tra le 8 e le 10 ore al giorno rispondendo a uno squillare incessante e famelico del telefono, soddisfando le richieste di dipendenti che su base volontaria possono prenotarsi per il vaccino. Ci sono persone gentili ed educate che rispettano il nostro lavoro, impegno e fatica, ci sono invece persone che, come il protagonista dell'articolo, non vuole attendere, non comprende la situazione, vuole tutto e lo vuole subito, scrive ai giornali, manda mail e come lui molti altri, contattano i superiori e i superiori dei superiori. Ci sono dipendenti che cercano di aggirare le regole, si comportano come bambini che battendo i piedi fanno i capricci perché vorrebbero essere i primi e mettono il broncio.
I vaccini ci sono per tutti, c'è chi attende ed intelligentemente non intasa la linea telefonica perché sa che è stata garantita la sicurezza per tutti, magari telefonerà tra qualche giorno, trovando degli operatori esausti ma che con resilienza, con il sorriso dietro alla mascherina e la cornetta del telefono all'orecchio si preoccuperanno che la persona abbia letto l'informativa, che si sia appuntato il luogo e l'orario e cosa deve portare con sé. L'Italia la fanno gli italiani, l'organizzazione poteva essere gestita diversamente, certo che si.
Questa lamentela tuttavia traspone nero su bianco chi è l'italiano medio, cosa vuole e come si comporta. Non possiamo stupirci, forse rammaricarci di vivere in un paese impregnato di critiche e privo di comprensione.