Vaccini antinfluenzali, Federfarma: «Possibile carenza di dosi nelle farmacie»
L'associazione tende la mano e lancia un'appello alle istituzioni: «L’adozione di un provvedimento legislativo che abiliti il farmacista a inoculare i vaccini»
A ottobre inizierà la campagna di vaccinazioni antinfluenzali e l’assessore regionale al Welfare Giulio Gallera, nei giorni scorsi, ha provato a fugare i dubbi circa la possibile mancanza di vaccini. «Regione Lombardia ha acquistato 2,4 milioni di dosi», aveva rassicurato.
Tuttavia, Federfarma Bergamo ha manifestato forti preoccupazioni, sottolineando il rischio che le dosi non siano disponibili. L’associazione ha infatti riscontrato la sostanziale impossibilità, da parte delle case farmaceutiche, di cedere alle farmacie dosi vaccinali perché la produzione è stata assorbita dalle richieste avanzate dalle amministrazioni regionali, i cui acquisti hanno fatto registrare un incremento medio di circa il 43 per cento (con picchi anche superiori al 100 per cento) rispetto al 2019.
«Questo significa che in assenza di un canale capillarmente diffuso e facilmente raggiungibile da tutti, qual è la farmacia, molti cittadini, appartenenti soprattutto alla fascia attiva della popolazione e quindi sottoposti a un maggior rischio di contagio, si troverebbero nell’impossibilità di vaccinarsi», spiega il presidente di Federfarma Marco Cossolo.
Nel frattempo, Federfarma Bergamo sta partecipando attivamente ai tavoli predisposti per far fronte alle eventuali criticità del prossimo autunno. La campagna di vaccinazione sarà di fondamentale importanza per agevolare la diagnosi del Covid e, di conseguenza, gestire i casi sospetti. Oltre ai soggetti a rischio, sarà importante vaccinare la maggior parte della popolazione attiva, così da evitare il congestionamento della sanità territoriale. Per questa ragione Federfarma, attraverso la capillare rete delle oltre 18.000 farmacie associate, ha offerto la massima disponibilità a collaborare con le istituzioni per incrementare significativamente i livelli di copertura.
Inoltre, l’associazione insieme a Fofi e alla Fondazione Cannavò patrocina e promuove i corsi offerti dall’Utifar volti a fornire ai farmacisti le competenze per somministrare direttamente i vaccini ai cittadini. «In tale prospettiva - annuncia Cossolo - chiediamo l’adozione di un provvedimento legislativo che abiliti espressamente il farmacista a inoculare i vaccini, come del resto già avviene in molti Paesi dell’Unione Europea, anche nell’ottica di future campagne vaccinali anti-Covid. Peraltro, molte farmacie sono anche strutturate per consentire, nei propri locali, la somministrazione del vaccino da parte di un infermiere».
A conferma dell’opportunità di coinvolgere attivamente le farmacie nella prossima campagna antinfluenzale, Federfarma evidenzia che nel corso della campagna vaccinale dello scorso anno sono state dispensate dalle farmacie territoriali circa 800mila dosi. Per la campagna del 2020 si stima un incremento pari almeno al 50 per cento, per un totale di oltre 1,2 milioni di vaccini.