Prevenzione

Vaccini antinfluenzali, l'appello della Cisl: «Ampliare la rete degli ambulatori»

La Fnp Cisl Bergamo propone di utilizzare gli infermieri di quartiere, almeno laddove siano strutturati e organizzati. «Modello può essere il quartiere di San Tomaso»

Vaccini antinfluenzali, l'appello della Cisl: «Ampliare la rete degli ambulatori»
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L’arrivo di temperature più rigide è ormai dietro l’angolo e, con esse, anche il manifestarsi di febbri, difficoltà respiratorie e altri sintomi influenzali. Per contrastare una seconda ondata di contagi da Covid-19 sarà quindi fondamentale saper distinguere i casi di coronavirus dalle altre malattie stagionali e ciò sarà possibile grazie ad un’efficace campagna di vaccinazioni antinfluenzali. A tal proposito la Fnp Cisl Bergamo propone di utilizzare gli infermieri di quartiere, almeno laddove siano strutturati e organizzati.  «Sarebbe di supporto sia per la criticità dei tempi, sia per la prossimità dei luoghi – sottolinea Caterina Delasa, segretaria generale dei Pensionati di via Carnovali -. Si tratta di utilizzare reti già costituite in molti quartieri che potrebbero velocizzare la campagna vaccinale. Fnp ha avviato, in collaborazione con il Comune, il progetto nel quartiere di San Tomaso, e le risposte dell’utenza sono positive da diverso tempo».

L’Ats di Bergamo, nel frattempo, ha già individuato un numero di medici disposti a vaccinare anche in spazi esterni ai loro ambulatori, per rendere più rapidi i tempi per espletare i vaccini. «Negli incontri avuti con Ats e Consiglio di Rappresentanza dei Sindaci si è discusso anche del piano vaccinale antinfluenzale, per il quale devono essere risolte ancora diverse criticità – aggiunge la sindacalista -. Le politiche di immunizzazione si intrecciano con quelle di prevenzione contro la diffusione del Covid. Una maggiore immunizzazione aiuterebbe sicuramente l’intero sistema sanitario».

I vaccini utilizzati lo scorso anno sono stati 150 mila. Quest'anno state previste tra le 200 e le 240 mila dosi che però il sindacato dei pensionati ritiene non possano essere sufficienti al fabbisogno, considerato che solo gli anziani, coloro che dovrebbero quest'anno essere tutti vaccinati, sono circa 300 mila. «Occorre che i vaccini siano commisurati ai bisogni reali, che sono di molto superiori – prosegue Delasa -. Non si tratta solo degli anziani ma anche dei bambini, dei lavoratori più esposti al rischio di contagio e degli adulti fragili. È necessario agire con rapidità e per rispettare i tempi servono diversi punti ambulatoriali. Inoltre, serve che sia disponibile un numero di medici di medicina generale adeguato, altrimenti si rallenta tutto il percorso. Molto è stato fatto, ma i 660 medici ci pare insufficiente per effettuare rapidamente tutti i vaccini. Importante sarà rafforzare le iniziative di comunicazione con le famiglie e con la popolazione in generale, informandoli sulla necessità di effettuare le vaccinazioni e tranquillizzandoli sulla loro sicurezza»

«Il tavolo di discussione aperto con Ats – conclude Mario Gatti, della segreteria Cisl di Bergamo - è comunque un valore aggiunto per seguire la programmazione di tutto il piano autunnale e per offrire le nostre proposte sindacali unitarie».

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