Valentino 4° alle prove di oggi

Vale sta bene ed è concentrato «Ma mi gira ancora un po' il c**o»

Vale sta bene ed è concentrato «Ma mi gira ancora un po' il c**o»
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A cosa servono le prove libere se sai già di partire ultimo? A mettere pressione agli altri, ecco a cosa. Ormai il conto alla rovescia è peggio di una tortura, l’8 novembre è lì, manca poco, il Gp di Valencia lo puoi quasi sentire, ma dovremo trovare il modo di ingoiare queste ultime ore di attesa. Valentino Rossi e Jorge Lorenzo, ormai lo sapete, sono come i protagonisti di Star Wars: una lotta intergalattica per il titolo motomondiale. Il nostro eroe (cioè Vale) ha 7 punti di vantaggio sull’altro (bravissimo) pilota, lo spagnolo, che sembra volare su un caccia stellare. A uno (Vale) sa già gli tocca l’ultimo posto. All’altro, però, può andare peggio: avrà la pressione al massimo. Se fallisce, è un guaio. Non può. Ha un vantaggio grande così. Nella seconda sessione di prove libere, comunque, il miglior tempo è stato proprio di Lorenzo (1’31’’11), secondo Pedrosa, poi Iannone e quarto lui, Valerossi nostro, distanziato di appena quattro decimi.

Quattro decimi, ma il fatto è che Vale non deve fare la gara su Lorenzo, non servirebbe. Vale deve fare la gara della storia sulla storia. Partire ultimo e arrivare lassù, o quasi. I tempi lasciano il tempo che trovano in questi casi, Vale ha solo bisogno di trovare il «feeling con la moto», come dicono quelli seri. Ha bisogno di stare solo con la sua due ruote, come fa sempre prima di una gara, accovacciandosi e chiudendo gli occhi. Deve concentrarsi, ma a sentire lui lo è già: intervistato da Sky Sport dopo le seconde prove libere, Vale ha spiegato che «sono concentrato. Però ho ancora un leggero giramento di c**o». E dategli torto! Ma sorride, come sempre, ancora di più davanti ai tanti messaggi rigorosamente "marchiati" #IoStoConVale e alla maglia appositamente creata dalla sua Inter per lui.

 


La scelta della Sector. Non tutto è scontato, già scritto, detto, fatto. Per dire: la Sector, sponsor di Jorge, ha scaricato il pilota spagnolo. Motivo: il marchio «non si identifica con gli accadimenti nelle ultime settimane» del campionato mondiale MotoGp. È più di uno smacco. È la prova che lo sport non fa prigionieri. Lo ha detto, a modo suo, anche il papà di Jorge Lorenzo, Chico, in un’intervista senza peli sulla lingua. «Macché calcio, dica quel che vuole la telemetria di Marquez, non credo alla Honda. È stato solo un riflesso di Rossi, la sua azione non meritava alcuna sanzione. Io avrei castigato Marquez per aver rotto le palle. Se Rossi vincerà il titolo a 36 anni sarà impressionante».

 

 

La riunione farsa. Intanto la Gazzetta rivela un retroscena che suona di critica feroce contro il presidente della Federazione internazionale, Vito Ippolito, intervistato in esclusiva ieri pomeriggio a Sky dopo la conferenza stampa dei piloti. Secondo il quotidiano rosa un pilota (ma il nome del pilota resta anonimo) avrebbe detto così: «Dopo un po’ abbiamo iniziato a guardarci in faccia per dire, è uno scherzo o cosa?». E ancora: «Ci hanno detto che se anche avessimo voluto fare delle domande non ci avrebbero risposto, se non formalmente in un’altra sede e ci hanno distribuito un foglio che conteneva il discorso del presidente che parlava dei valori dello sport». La conferenza stampa a compartimenti stagni sembrava l'occasione perfetta per tornare sui fatti di Sepang e, peggio, per dare in pasto al popolo le ultime critiche della gara che ha diviso il mondo. Invece, puntualizza il sito, è stata un'altra cosa: «Riunione, omelia o farsa…». Scegliete voi. Non è un segreto, però, che la federazione abbia chiesto ai piloti di evitare altre polemiche, cercando di prevenire altri disastri (come invece non era stato fatto prima del GP in Malesia). Più volte durante la conferenza, Valentino Rossi, Jorge Lorenzo e Marc Marquez hanno infatti evitato di tornare sull'argomento Sepang senza nascondersi: «Ci hanno chiesto di non parlare», hanno detto.

Lo strano gioco della Dorna. Quindi? Cos'è stata davvero la conferenza stampa vista ieri prima del GP di Valencia Sempre su Gazzetta si parla poi di «nessun mea culpa da parte di chi dirige questo Mondiale circa il fatto che anche la condotta della direzione gara non era stata impeccabile, dalla mancanza di rapidità dell'intervento alla sciagurata lingua sciolta di due dei tre membri della direzione, Mike Webb e Javier Alonso, i quali, dopo avere sanzionato il solo Rossi, sono andati a dichiarare urbi et orbi che secondo loro anche Marquez ci aveva messo un carico da undici nell’escalation degli eventi». Eppure lo stesso Ippolito, sempre ieri, nel post-conferenza aveva detto a Sky: «Sarebbe stato meglio sentire prima i piloti. Nel 2016 cambieremo i regolamenti». Rossi, Marquez e Lorenzo avevano già avuto un incontro segreto con Carmelo Ezpeleta, amministratore delegato della Dorna. E Gazzetta rivela che un «altro pilota» (ancora anonimo, chissà perché) avrebbe detto: «Nessuno di noi ha capito davvero che cosa volevano, probabilmente la Fim voleva mostrare di essere presente, ma mi sa che è arrivata un po’ tardi».

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