Sos lanciato da Deborah Compagnoni

Valfurva isolata per frana «Ora salvate la mia valle»

Valfurva isolata per frana «Ora salvate la mia valle»
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«Salvate la mia valle». È l’appello lanciato da Deborah Compagnoni questa mattina per portare al centro dell’attenzione la situazione di Santa Caterina di Valfurva. Il paese infatti dal 20 agosto è isolato dalla Valtellina a causa dei massi crollati dalle pendici del Ruinon, alcuni dei quali finiti sulla strada. È una situazione complicata perché alcune decine di grandi massi potrebbero staccarsi da un momento all’altro e quindi tutta l’area è stata interdetta al passaggio. Per di più a fianco della carreggiata passano anche alcuni servizi essenziali come corrente, fognature e telefoni che quindi potrebbero essere a rischio. A Santa Caterina oggi si può arrivare solo da Brescia per la strada impervia del passo di Gavia, che tocca i 2600 metri e che tra qualche settimana sarà a rischio per le prime nevi.

 

 

La frana del Ruinon non è certo cosa di oggi. È da 30 anni che viene monitorata, perché si tratta del più ampio movimento franoso della Lombardia. Negli anni si sono susseguiti progetti che avrebbero dovuto essere risolutivi ma che non sono mai stati attuati. Così si è arrivati all’emergenza di questi giorni, in piena stagione turistica e con quella invernale, ancor più strategica, alle porte. Infatti la prospettiva è quella di tempi lunghi e di una chiusura del collegamento con Bormio e la Valtellina di qualche mese. Oggi esiste solo un’alternativa, una strada forestale, adatta solo ai fuoristrada, che è stata costruita sul versante opposto a quello esposto alla frana, e che come le prime gelate diverrà impraticabile. Per ora è stato istituito un servizio di navetta d’emergenza, per venire incontro alle esigenze di chi abita a Santa Caterina ma lavora in altri paesi della valle. Per il resto c’è solo l’elicottero a garantire collegamenti e rifornimenti. «La Valfurva non merita questo», ha scritto la campionessa che è nata qui 49 anni fa e alla quale è stata dedicata una delle più belle piste di discesa. «Non merita la morte di un paese, di una comunità che negli anni si è sacrificata e ha voluto credere nella potenzialità del proprio territorio».

 

 

La frana del Ruinon si muove in particolare nei mesi del disgelo, quando i torrenti si riempiono d’acqua e finiscono col muovere i massi intorno. È stato l’anomalo inizio estate con tante piogge intense a creare questa volta l’emergenza estiva, che ha portato a una prima chiusura totale della strada già il 22 giugno scorso. Poi è arrivato il distacco del masso del 20 agosto, che ha messo definitivamente in ginocchio la valle e in particolare il suo gioiello, Santa Caterina. Quindi era da due mesi che questo territorio vive in una situazione di grave disagio, con risvolti economici che è facile immaginare: tantissimi turisti hanno disdetto le prenotazioni e le prospettive per l’inverno sono nere. Per questo Deborah Compagnoni ha deciso di uscire allo scoperto. «Chiedo a gran voce, come semplice cittadina e amante di questa valle, che al più presto ci sia l’intervento delle autorità competenti nella realizzazione delle opere necessarie in via definitiva». Speriamo che qualcuno l’ascolti.

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