Il monitoraggio

Veicoli Euro 0, ce ne sono ancora tanti: la Bergamasca è nona tra le provincie lombarde

Il rapporto percentuale è pari al 5,53 per cento. Si tratta del risultato dell’elaborazione di Facile.it, realizzata sulla base dei dati del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti aggiornati al 31 dicembre 2019

Veicoli Euro 0, ce ne sono ancora tanti: la Bergamasca è nona tra le provincie lombarde
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Nei registri della motorizzazione lombarda risultano ancora registrate 383.361 automobili Euro 0, corrispondenti al 6,02 per cento del totale delle vetture in circolazione ad uso privato. È quanto emerge dall’elaborazione di Facile.it, realizzata sulla base dei dati ufficiali del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti aggiornati al 31 dicembre 2019. Un’occasione importante per svecchiare il parco auto lombardo, che non gode di ottima salute, potrebbe venire dagli incentivi statali scattati l’1 agosto per l’acquisto di autovetture Euro 6 (che in alcuni casi possono arrivare a 10mila euro).

In particolare, in provincia di Bergamo è al nono posto della graduatoria, con una percentuale di Euro 0 pari al 5,53 per cento. Se si guarda al rapporto percentuale il primato negativo per la nostra regione spetta però al Pavese, che registra il 6,77 per cento di Euro 0; seguono le provincie di Milano (6,60 per cento), Mantova (6,50 per cento), Lodi (6,41 per cento), Sondrio (6,28 per cento), Brescia (6,07 per cento) Como (5,97 per cento) e Varese (5,55 per cento). Chiudono la classifica Lecco (5,45 per cento), Cremona (5,38 per cento) e Monza-Brianza (4,72 per cento). Se invece guardiamo al valore assoluto la provincia con più automobili Euro 0 ancora iscritte nei registri della motorizzazione è Milano, che con un totale 125.824 unità si guadagna anche la terza peggiore posizione del Paese.

Se si contano anche le autovetture Euro 1, Euro 2 ed Euro 3, la Bergamasca è all’ottava posizione, con un tasso del 25,13 per cento. Complessivamente, in Lombardia il 26 per cento dei veicoli che potenzialmente viaggiano in strada ha 15 anni o più di anzianità, considerando che gli Euro 3 sono usciti di produzione nel 2005 e gli Euro 0 addirittura nel 1992.

Queste autovetture, oltre ad essere dannose per l’ambiente e, potenzialmente, meno sicure sulle strade, hanno anche conseguenze negative sul portafogli, con costi maggiori non soltanto rispetto alla loro manutenzione e al carburante, ma anche sull’RC auto. Lo conferma un confronto tra le polizze di Facile.it: il premio richiesto per assicurare una city car Euro3, immatricolata nel 2005 e di 1.200 di cilindrata è fino al 156 per cento più alto rispetto a quello necessario per assicurare lo stesso modello d’auto, nella sua versione più recente (Euro 6 e immatricolata nel 2020).

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