La convenzione

Verso un nuovo centro islamico Una scelta condivisa a Curno

Verso un nuovo centro islamico Una scelta condivisa a Curno
Pubblicato:

Il centro islamico cambia sede. Il sindaco di Curno spiega la convenzione urbanistica e il percorso condiviso da cui è nata. «Si tratta di una realtà già esistente, che si è trasferita nel nostro paese nel 1996. All’epoca erano stati affittati dei garage in via Manzù, e lì si svolge la loro attività. Senza peraltro infastidire il vicinato, visto che non sono mai emerse grosse lamentele. Il tempo della preghiera è molto limitato, e si concentra tutti i giorni dalle 12.30 alle 13.30. Durante la settimana, a parte il venerdì, il centro è poco frequentato. Ci sono poi alcuni momenti di maggior affluenza, che sono l’inizio e la fine del Ramadan e la Festa del Sacrificio. Anche perché le persone lavorano e quindi non possono recarvisi tutti i giorni. Non fanno musica né rumore. Non arrecano disturbo, a parte le questioni di traffico durante le festività. Ricordo che stiamo parlando solo di un trasferimento a cento metri di distanza».

 

 

Come siete arrivati alla stesura di questa convenzione?
«Nel novembre 2017 hanno richiesto di procedere alla scrittura di una convenzione per il trasferimento in un’altra sede. È un loro diritto, essendo un ente del privato sociale, quindi un’associazione che ha uno statuto regolare in cui vengono riconosciuti i valori e il rispetto della Costituzione. A seguito della loro richiesta, abbiamo proposto loro di fare un percorso partecipato con don Angelo Belotti e con alcuni cittadini rappresentanti di associazioni. Che hanno partecipato alle riunioni o anche solo analizzato il testo per capire se fosse completo. Dopo di che abbiamo redatto questa convenzione e, negli ultimi due incontri, abbiamo coinvolto anche le minoranze. Alla prima riunione di stesura della bozza hanno partecipato solo il consigliere Locatelli e la consigliera Carrara, che ha poi deciso di non presentarsi alla seconda, mentre a quest ’ultima erano presenti anche i consiglieri Bugini e Cavagna, nonché alcune persone del centro islamico. Hanno dato il loro contributo anche i tecnici, che hanno rivisto la convenzione, dando un parere tecnico favorevole, i responsabili dell’ufficio Servizi alla Persona, dell’ufficio Urbanistico, il comandante della Polizia locale e il maresciallo Tanieli».

Un percorso che ha coinvolto tutti, insomma.
«Esatto. Il centro ha accettato di farlo anche se non era assolutamente dovuto. Normalmente, per le convenzioni urbanistiche, non si procede a fare dei tavoli di lavoro ma, visto che l’argomento era stato oggetto di una campagna elettorale abbastanza pesante nei nostri confronti, in cui si continuava a parlare di una nuova maxi moschea, abbiamo ritenuto di farlo. Il trasferimento nella nuova sede non potrà avvenire prima che venga dismessa quella attuale, perché non ci potranno essere due edifici destinati al centro, per cui il passaggio dev ’essere repentino».

 

 

A proposito di campagna elettorale pesante, sembrerebbe che la popolazione di Curno non sia stata troppo preoccupata dall’argomento, visto che le elezioni le avete vinte comunque voi.
«Sì, ma con molta fatica. Se non ci fosse stata questa strumentalizzazione, avremmo avuto una percentuale ancora più alta. È comunque ottima, siamo vicini al 50 per cento, ma sulla base del lavoro che avevamo fatto negli anni passati, in particolare nel settore dei servizi sociali, ma anche per l’ambiente e la cultura, siamo conviti che potevamo arrivare più in alto. Abbiamo comunque vinto e ottenuto la maggioranza anche nel quartiere dove sorge il centro».

E le minoranze che hanno partecipato al tavolo di lavoro erano d’accordo su tutti i punti?
«Nell’ultima riunione Locatelli ha dichiarato, ed è stato anche verbalizzato, che non aveva nulla contro il trasferimento, se...»

 

Per leggere l’articolo completo rimandiamo a pagina 39 di Bergamopost cartaceo, in edicola fino a giovedì 24 maggio. In versione digitale, qui.

Seguici sui nostri canali