sicurezza sul lavoro

Vertice in Prefettura tra sindacati e imprese: 1800 aziende si dichiarano essenziali

Pur non facendo parte dell’elenco delle attività necessarie, hanno dichiarato di esserlo per continuare a lavorare

Vertice in Prefettura tra sindacati e imprese: 1800 aziende si dichiarano essenziali
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Sono 1800 le imprese della Bergamasca che, pur non facendo parte dalle aziende formalmente comprese nell’elenco delle attività essenziali (che include trasporti, prodotti medicali, assistenza sanitaria e socio-sanitaria e settore alimentare), hanno dichiarato di esserlo e, quindi, di poter continuare a lavorare.

Il dato è emerso al termine di un vertice organizzato ieri (venerdì 27 marzo) in Prefettura, al quale hanno partecipato Giuseppe Montella, vicario del prefetto, e le sigle sindacali territoriali di Cgil, Cisl e Uil, Confindustria, Imprese e territorio e Camera di Commercio Industria Agricoltura e Artigianato. L’argomento sul tavolo ha riguardato le autocertificazioni che devono essere presentate dalle imprese che intendono continuare la produzione. Un documento che deve essere sottoposto al prefetto e nel quale si dichiara sotto la propria responsabilità che l'azienda svolge un servizio riconducibile a filiere essenziali.

«Spetta alla Prefettura, in questi casi, procedere poi alle verifiche del caso ed eventualmente sospende le attività non ritenute effettivamente riconducibili alle filiere essenziali – spiegano i tre segretari generali provinciali Gianni Peracchi della Cgil, Francesco Corna della Cisl e Angelo Nozza della Uil di Bergamo -. Altre 4 aziende hanno chiesto di poter continuare a produrre nel settore aerospaziale e della difesa, eventualità, questa che necessita di una preventiva autorizzazione. La Prefettura ci ha comunicato che si avvarrà della Guardia di Finanza, dei Carabinieri e, per una parte residua, dei Vigili del Fuoco per eseguire i controlli. Come organizzazioni sindacali abbiamo chiesto di poter conoscere l’elenco delle imprese sopracitate, come è accaduto a Varese e Cremona, ma nel merito la Prefettura si è riservata di verificare se questo sia possibile e ci risponderà nei prossimi giorni».

«Il nostro obiettivo primario è contrastare questa grave emergenza sanitaria riducendo al minimo le attività lavorative, adottando gli opportuni accorgimenti sul versante della sicurezza e preparando protocolli di comportamento anche per quando si comincerà a riavviare tutte le attività», proseguono i dirigenti sindacali.

Inoltre, su richiesta sindacale, la Prefettura ha dato la propria disponibilità ad aprire, in tempi rapidissimi, uno specifico confronto sul tema spinoso delle Rsa coinvolgendo Regione, Ats e rappresentanti delle organizzazioni datoriali. «Attendiamo l’incontro – concludono - in occasione del quale avanzeremo richieste e proposte per la tutela degli ospiti e degli operatori, con le nostre categorie di riferimento».

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