Battaglia legale

Viabilità Val Seriana, monta la protesta per la denuncia della Polizia. Parte una raccolta fondi per le spese legali

Solidarietà unanime al cittadino di Albino denunciato dagli agenti dell'Unione sul Serio per un commento sarcastico postato su Facebook. In campo anche l'assessore Zanga del comune di Albino. Si cercano avvocati

Viabilità Val Seriana, monta la protesta per la denuncia della Polizia. Parte una raccolta fondi per le spese legali
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di Giambattista Gherardi

Se la denuncia (tecnicamente «avviso di indagine per ipotetica diffamazione») da parte della Polizia Locale dell’Unione sul Serio a un cittadino di Albino aveva lo scopo di lanciare un avvertimento, ha probabilmente sortito l’effetto opposto, molto più simile a quello di un cerino lanciato nei (tanti) serbatoi di benzina che si trovano quotidianamente in coda sulla provinciale della Val Seriana. Le reazioni segnalano tutte con indignazione la sproporzione fra il fatto (il commento a un post, senza alcun termine ingiurioso) e l’avvio di un eventuale procedimento legale. Al punto che ora, sul web, si lanciano collette di raccolta fondi per pagare gli avvocati (si cercano anche quelli) che potrebbero servire per sostenere le ragioni del cittadino di Albino.

Come PrimaBergamo ha segnalato, tutto è nato dalla segnalazione di un automobilista di Albino colpevole, secondo la denuncia (di cui ha avuto notifica dalla Polizia Locale di Albino), di aver postato un commento diffamatorio nel gruppo Facebook “Viabilità in Val Seriana”. Un gruppo nato poco più di tre anni fa, di cui è amministratore Martino Bigoni, che ha il merito di aver mantenuto toni fermi e garbati, indirizzando la protesta su toni costruttivi e divenendo ascoltato interlocutore anche per gli enti amministrativi, a cominciare dalla Provincia di Bergamo, con cui si interfaccia mensilmente.

Il numero di iscritti al gruppo è letteralmente “esploso” negli ultimi mesi (circa 6300 utenti collegati a oggi), quando agli ormai cronici problemi legati a code, incidenti e traffico si sono aggiunte le multe (tante) comminate dall’Unione sul Serio anche attraverso lo Scout Speed, il dispositivo mobile per il rilevamento di infrazioni, montato a bordo di un’auto di servizio e in grado di rilevare infrazioni commesse da veicoli in qualsiasi senso di marcia.

I nervi sono evidentemente a “fior di tastiera”, anche perché gli automobilisti/internauti avvertono una sorta di beffa: oltre a dover sopportare ogni giorno code (le chiusure a intermittenza della galleria Montenegrone non si contano più), traffico e incidenti, si sentono vessati da controlli continui e sempre più sofisticati, a ogni ora del giorno e in più punti della manciata di chilometri che dal Ponte del Costone (inizio del territorio di Casnigo) portano a Nembro e Villa di Serio (che pure fanno parte dell’Unione insieme a Selvino, Gazzaniga e Pradalunga).

Il commento pubblicato dal cittadino di Albino che pare essere all’origine della denuncia in tutta franchezza non appare, nei toni e nel merito, tale da giustificare una denuncia. Una linea su cui si è pubblicamente espresso con un post sul gruppo anche Davide Zanga, assessore a bilancio e commercio del Comune di Albino (che non fa parte dell’Unione) al fianco del sindaco Fabio Terzi. «Chiedo a tutti gli iscritti del gruppo - scrive Zanga - la possibilità di creare un fondo cassa per il concittadino citato per diffamazione da parte degli agenti dell’Unione sul Serio, per sopperire al pagamento delle spese legali a tutela non solo sua, ma di un’intera Valle. La Polizia Locale è un organo che risponde alle volontà politiche e amministrative del territorio di cui fa parte. Se come letto il reato sta nell’avere pubblicato un video in cui si ritraggono agenti intenti a fare posti di blocco anziché gestire la congestione della rete viaria, sfido chiunque ad accettare un atto prepotente fatto da chi è chiamato a tutelare un territorio. Io ci sono e voi?».

Per la verità, a essere incriminato non sarebbe tanto il video pubblicato da un cittadino di Vertova (ripreso con la dash cam di un’auto), quanto un commento allo stesso, in cui il cittadino di Albino segnalava sarcasticamente come ci fosse la volontà di “fare cassa”. Fra le reazioni al post di Zanga sono arrivate idee di «protesta civile» («Perché non pubblicare tutti lo stesso commento su Facebook?») e adesioni convinte alla raccolta fondi. Anche l’amministratore Martino Bigoni ha rilanciato l’ipotesi: «Cerchiamo - ha scritto, invitando a condividere – uno studio legale che voglia collaborare con noi per la difesa dei nostri membri dall'ipotesi di reato di diffamazione. A breve avvieremo raccolta fondi. Si sono già offerti diversi sponsor e singoli utenti. Offriamo la massima visibilità e adeguata remunerazione. Contatti solo in privato con l’amministratore. La libertà di critica è in discussione. Non lo permetteremo». Ai tempi dei social si scende in piazza anche in luoghi virtuali. Purtroppo, nel frattempo, la Val Seriana resta comunque (e nella realtà) ferma in coda.

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