Caso clamoroso

Una vigilessa ha perso il lavoro per i suoi «insulti» su Facebook

Una vigilessa ha perso il lavoro per i suoi «insulti» su Facebook
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Chi di social ferisce, di social perisce. Ne sa qualcosa la vigilessa che anche a causa di alcun post su Facebook si è vista recapitare una lettera di licenziamento. Scadranno entro la fine del mese i termini entro i quali Monica Magni, agente di Polizia Locale in servizio a Robbiate (Lecco) dal 2012, potrà decidere di procedere facendo ricorso contro la decisione adottata dal segretario comunale di allontanarla a causa di alcuni comportamenti ritenuti non in linea con il pubblico impiego. Tra cui alcune foto e frasi, ritenute offensive, pubblicate sulla sua bacheca Facebook. Il clamoroso licenziamento della vigilessa è emerso a distanza di mesi in virtù della delibera della Giunta di Daniele Villa, che per tutelarsi ha deciso di affidare la vicenda all’avvocato Lorenzo Bianchi.

 

 

Il caso, che sta facendo molto discutere nei corridoi del palazzo municipale ma anche nei vari comandi di Polizia Locale, è alquanto spinoso e contorto. Sembra che l’agente Magni (nota anche nella Brianza monzese per essere stata in passato anche alle dipendenze dei Comuni di Bernareggio e Arcore), dopo essersi assentata (giustificandosi) chiedendo un permesso, non si sarebbe più ripresentata al lavoro per diverso tempo. E in aggiunta a tale comportamento, proprio in quel periodo, sulla sua pagina Facebook sarebbero comparse alcune foto ritenute inappropriate dai  superiori. Ad affiancare gli scatti ci sarebbero stati anche alcuni commenti poco felici rivolti proprio ai colleghi del comando di Robbiate. Un comportamento che non è ovviamente passato inosservato al comandante Giovanni Bacile e ai colleghi vigili, che hanno segnalato il tutto sia al sindaco che al segretario comunale.

Le parole del sindaco. «Il termine per il ricorso scadrà a fine mese, dopodiché tale provvedimento diventerà definitivo. Abbiamo per questo provveduto ad incaricare un avvocato in via preventiva, per tutelarci da eventuali azioni legali» ha spiegato il primo cittadino Daniele Villa. «Abbiamo agito con prudenza fin dall’inizio, in modo da evitare di incorrere in situazioni difficili. La vicenda non si è ancora conclusa, non possiamo pronunciarci nel dettaglio», ha tagliato corto Villa, che all’epoca dei fatti aveva evitato di rendere pubblico il caso per evitare i riflettori. Ora però, in virtù dell’affidamento dell’incarico legale,  l’allontanamento dell’agente Magni è tornato d’attualità.  «Abbiamo seguito tutto il regolare iter del caso. La dipendente ha avuto quindi modo di presentarsi per fornire le proprie controdeduzioni, ma non si è mai presentata a nessuno degli incontri fissati  - ha precisato il primo cittadino - Il segretario comunale non ha potuto fare altro che procedere con la notifica del provvedimento disciplinare che, come previsto dalla normativa, alla scadenza dei termini e in mancanza di eventuali ricorsi al momento ancora possibili, diventerà definitivo».

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