Verso la fine di un'era?

Le voci sul Milan in vendita

Le voci sul Milan in vendita
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La miccia è stata riaccesa dal Governatore della Regione Lombardia Roberto Maroni, grande tifoso rossonero: «Berlusconi mi ha rivelato cosa farà del Milan, ma sono muto come un pesce. Scoprirete tutto a fine campionato, spero». Il leader leghista ha introdotto l’argomento per poi fare marcia indietro come aveva promesso all’ex-premier, ha però pronunciato parole positive sulla costruzione del nuovo stadio della società rossonera, in zona Portello, sottolineando la bontà del progetto che inevitabilmente lascerà qualcuno scontento. Le dichiarazioni di Maroni hanno scatenato i tifosi del Diavolo, stanchi di stagioni fallimentari senza capo né coda come quella attuale, e curiosi di sapere se Berlusconi sarà ancora il proprietario dell’A.C. Milan nella prossima stagione.

Le indiscrezioni. Pochi giorni fa un giornalista televisivo rossonero, Tiziano Crudeli, aveva rivelato che da fonti interne a Fininvest era trapelata l’indiscrezione che la società era stata ceduta dal presidente Berlusconi ad una cordata libanese per una cifra che si aggira intorno al miliardo di euro (diviso in tre tranche); il passaggio di proprietà, sempre secondo Crudeli, sarebbe reso noto al termine del campionato.

L’ipotetico affare libanese non è il primo rumor di cessione del Milan, e si accoda alle rivelazioni del magnate tailandese Bee Taechaubol, 41enne a capo del gruppo Thai Prime (colosso che si occupa dell’acquisto di società non quotate in borsa), il quale aveva detto di essere interessato all’acquisto del club meneghino, non per la totalità, ma per una quota comunque superiore al 50%. Secca era arrivata nei giorni successivi la risposta di Fininvest con una nota che così recitava: «In relazione a notizie di stampa, la Fininvest ribadisce di non essere interessata alla cessione di quote di maggioranza dell'AC Milan. Per il resto, la società non può che confermare che vari soggetti hanno mostrato interesse per partnership relative al Milan stesso, ma non esistono colloqui di qualche concretezza e tantomeno pre-accordi o incontri decisivi in agenda».

Già nei mesi precedenti invece si era sparsa la voce di un interessamento da parte del magnate cinese, proprietario di Infront (azienda di marketing sportivo), Wan Jianlin che collabora con il club dal 2010, con l’incarico di reperire sponsor e pubblicità sul mercato asiatico. Il multimiliardario cinese sarebbe stato interessato ad una quota della società, investendo una cifra intorno ai 200/300 milioni di euro. Come se non bastasse, notizia di oggi, martedì 3 marzo, alla “corsa al Milan” sembra si sia iscritto, con un piccolo sondaggio per capirne la reale fattibilità, anche Carlos Slim, multimiliardario della telefonia messicana (con 75,2 miliardi di dollari di patrimonio), che ha appena acquistato il New York Times.

BEE THAI
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Insomma i deludenti risultati degli ultimi anni sul campo sembrano aver ridotto l’affezione di Berlusconi verso la sua “creatura preferita”, e le parole di Maroni lasciano aperta la possibilità di un’eventuale cessione di una parte o di tutta la proprietà del club. Tuttavia, nonostante gli scarsi risultati, il progetto del nuovo stadio, che dovrebbe avere il via libera dal Comune ad aprile, aggiunto alla nuova avveniristica sede di Casa Milan, rendono la società milanese ancora parecchio appetibile.

Quanto costa attualmente il Milan? Certamente più di 500 milioni disse il suo Presidente non più tardi di un anno fa. In effetti, nonostante Fininvest controlli il 100% del club, è Berlusconi che spetta l’ultima parola sul futuro della società rossonera. I dati emersi hanno mostrato come negli ultimi anni il Milan abbia generato moltissime perdite a fronte di stagioni prive di vittorie sul campo: il 2014 ha registrato una perdita netta di 30 milioni di euro, vista la mancata partecipazione alle coppe europee (tra il 2010-2011 le perdite ammontavano a 140 milioni). Secondo un'analisi degli avvocati d'affari che seguono la vicenda patrimoniale della società, il prezzo giusto del Milan si aggira intorno agli 800 milioni di euro: 500 milioni di equity (330 milioni di fatturato più il valore immateriale del prestigio del club) e 300 milioni di debiti (il bilancio Fininvest del 2012 parla di 247 milioni). La rivista americana di economia e finanza Forbes ha invece valutato come valore patrimoniale del club di Berlusconi circa 945 milioni di euro, al sesto posto tra i club a livello mondiale (dietro a Real Madrid, Manchester United, Barcellona, Arsenal e Bayern Monaco).

 

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