Se volete perdere qualche chilo scegliete al mattino il vostro pranzo

C’è la Duncan, quella a zone, la Atkins, la dissociata, la Weight Watckers: le più famose sono almeno dieci. E ora, alla lista, si aggiungerebbe anche la temporizzata o time delayed, per dirla con il suo nome originale. Parliamo di diete, naturalmente, e l’ultima trovata per dimagrire sarebbe quella di ordinare il cibo molto tempo in anticipo rispetto all’ora del pranzo: una strategia, dicono gli esperti dell’Università americana Carnegie Mellon a Pittsburgh che hanno fatto lo studio pubblicando i risultati sul Journal of Marketing Research, che indurrebbe a scegliere alimenti più sani e meno calorici. Dunque a mantenersi in forma.
Ordinate il pranzo appena svegli. Appena svegli, ordinate il pranzo! Ebbene sì, decidere e prenotare il cibo di prima mattina è utilissimo a quelli che hanno intenzione di perdere qualche chilo in eccesso. È questa la tattica della nuova (americana) dieta temporizzata: al rifocillamento di metà giornata bisogna pensare appena svegli o comunque molto in anticipo rispetto all’ora in cui si mangerà. Quando cioè l’idea di ingurgitare calorie, grassi e zuccheri potrebbe anche infastidire e provocare dunque, a mente fredda e non indotta dai morsi della fame e del gusto, scelte alimentari più sane. Con cibi qualitativamente più naturali e ricchi di principi nutritivi piuttosto del classico junk food.
Un esperimento scientifico. Non si tratterebbe di una teoria, ma di un dato di fatto. I ricercatori americani avrebbero infatti sottoposto un folto gruppo di volontari, fra impiegati e studenti, a una serie di test, il cui obiettivo era a loro ignoto. In un primo studio gli esperti hanno analizzato la tipologia di pasti, ordinati online, da quasi 700 dipendenti che usufruivano ogni giorno della mensa aziendale, arrivando a scoprire che più si accorciava il tempo fra l’ordine e il momento del pasto, qualitativamente peggiori erano le opzioni mangerecce. Ogni ora di ritardo tra quando l’ordine era stato effettuato e il momento in cui il cibo era pronto e servito, influiva sul numero di calorie, abbassandole o elevandole. A conferma di ciò, in un secondo studio, si è potuto osservare che l’ordine di un pasto fatto solo quarantina minuti prima di essere mangiato, aveva almeno 30 calorie in più del pasto di chi aveva ordinato tre ore prima. Nell’ultimo studio, che aveva invece coinvolto all’incirca 200 studenti, i risultati emersi sono stati gli stessi: ovvero coloro che ordinavano molto in anticipo, alla fine assumevano in media 100 calorie in meno rispetto agli ordinanti ritardatari. Insomma questi studi porterebbero a dire che un ritardo significativo fra la scelta del cibo e il momento in cui si consuma il pranzo, induce a selezionare più spesso pasti a basso contenuto calorico.
Come si spiega. Il lungo intervallo fra l’azione dell’ordinare e il mangiare agirebbe da monitor, invitando la persona a soppesare tutti gli aspetti alimentari e a esercitare un più efficace controllo di sé e della propria golosità. Cosa che non avverrebbe invece nel caso di un ordine last minute, fatto sotto l’impulso della fame o della fretta, dove cioè ci si lascerebbe condurre dal gusto, non badando più né alle calorie né al contenuto dei cibi. Dunque l’invito, sia per chi si porta in ufficio il pranzo già bello e pronto da casa sia per chi lo programma, è di farlo al mattino molto presto o la sera prima quando non c’è il rischio junk-food in agguato.
Stesso discorso per la spesa online e gli spuntini. Lo studio americano non fa altro che consolidare quanto già dimostrato da alcuni esperimenti precedenti da cui era emerso che ad esempio fare la spesa online, piuttosto che girovagando tra gli scaffali del supermercato tanto più se a stomaco vuoto, aiuta a scegliere alimenti più sani, specie se si pianifica la data di consegna a diversi giorni di distanza. Stessa cosa vale per lo spuntino: infatti, un altro studio avrebbe provato che chi opta per uno spezza-fame mattutino o pomeridiano a distanza di tempo, preferisce un frutto, come una mela o una banana, piuttosto di una barretta al cioccolato. Tentazione, quest’ultima, in cui cadrebbe l’avventore affamato che si preoccupa più della papille gustative e dello stomaco, a dispetto della forma fisica e della salute soprattutto.