Parla Luigi Locatelli

Zanica, un'area cani dedicata a Siria contro ogni tipo di violenza

Zanica, un'area cani dedicata a Siria contro ogni tipo di violenza
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È ormai arcinota la triste storia di Siria, il Setter inglese sepolto che tanto ha fatto parlare il paese nei giorni scorsi. Proprio da quella notizia, è nata sui social, da parte di cittadini del Comune, l’idea di intitolare la futura area cani alla cagnolina scomparsa. Il post su Facebbok ha ottenuto subito un buon riscontro dalla popolazione; è stato dunque chiesto un parere al primo cittadino Luigi Locatelli. Sempre attivo sui social per rispondere alle questioni poste dagli zanichesi, il sindaco ha rilasciato quest’intervista per approfondire la questione, dando chiarimenti in merito all’arg omento trattato e facendo il punto della situazione sul progetto.

Partiamo dal principio: com’è nato il progetto?
«Come amministrazione abbiamo preso in considerazione l’ipotesi di dotare il territorio di almeno un’area cani. Al tempo, il Gruppo quartieri aveva fatto uno studio approfondito e aveva reperito almeno tre aree sul territorio. Tutto quello che non è avvenuto, poi, non è legato a un’assenza di volontà, ma alla necessità di porre mano a situazioni più stringenti. Con ciò non si vuol dire che il cane debba sempre passare in secondo luogo. Mi rendo conto che il benessere animale ormai coincida con il bene dell’uomo: c’è una presenza massiccia di animali visti quasi come parte della famiglia. Noi, come amministrazione, dobbiamo tenere conto di questo bisogno del cittadino medio. È pur vero, però, che rispetto ad altre realtà non siamo un territorio fortemente antropizzato verticalmente; non c’è una concentrazione umana, ma una forte presenza di case con giardini e tantissimo verde. I cani, quindi, stanno già meglio, sia per la presenza di giardini privati, sia per la presenza di un territorio che è per i quattro quinti ancora verde. Sentiamo la pressione dei cittadini che chiedono questa cosa, ma vorrei che si capissero questi due aspetti: ci sono stati bisogni più stringenti e il nostro già è un territorio per i cani. Ovviamente l’area canina permette di lasciare libero l’animale, ma non credo di...»

 

Per leggere l’articolo completo, rimandiamo a pagina 36 di Bergamopost cartaceo, in edicola fino a giovedì 23. Per la versione digitale, qui.

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