Hanno zittito pure il Conservatorio (gli stessi della guerra ai dehors)
Ma è accettabile che un privato cittadino tenga in ostaggio dei lavoratori, degli esercenti, tutta una fetta di città? È accettabile che l’irritazione nei confronti di un singolo esercizio pubblico diventi una guerra – legale – senza quartiere che finisce per coinvolgere altre persone e imprenditori che con quell’irritazione non c’entrano nulla? E, infine, è giusto che questa irritazione, questa idiosincrasia di una o due persone verso un certo esercizio pubblico, possa mettere a rischio addirittura un nuovo modo di essere della città? La questione è quella dei dehors di bar e caffè che abbiamo lanciato venerdì scorso sulle pagine del nostro giornale e poi ripresa dalla stampa cittadina. Ma non è soltanto questione di dehors.
L’ultima notizia viene dal Conservatorio di Bergamo e sembra riguardare le stesse persone che stanno facendo la battaglia legale contro il Glamour Caffè di via Previtali. Dietro il Glamour si trova da poco più di un anno il Conservatorio di Bergamo che ha preso sede nell’ex scuola elementare delle suore delle Poverelle, con ingresso da via Previtali e che si sviluppa nell’isolato compreso fra via San Bernardino e via Palazzolo. Il Conservatorio, si sa, insegna agli studenti la musica, il canto. Se foste passati in quella zona di giorno, lo scorso anno, avreste ascoltate melodie. Brani di pianoforte, parti di tromba, canti di soprani. Niente di eccessivo, come uno sfondo, un accompagnamento. Una sensazione un po’ magica. Se passate ora, quest’anno, non sentirete nulla. Che cosa è successo? Il conservatorio ha traslocato di nuovo? I cantanti non cantano più? No. È successo che è piovuta un’altra protesta, una nuova diffida. A qualche vicino di casa la musica del Conservatorio non è piaciuta. Ed è partita la protesta. Non solo, sembra che, a un certo...»