Berbenno diventa set di un cortometraggio made in China
Si intitola “È solo un altro giorno”: è il film breve di laurea del giovane regista Chenxi Li, che studia all’Accademia di Brera. Servono 15 comparse

Berbenno diventa set di un cortometraggio d’autore. Il Comune ha pubblicato su Facebook, lo scorso 3 aprile, questo annuncio: «Cercasi 15 comparse di qualsiasi età per cortometraggio dal titolo “È solo un altro giorno”».
“Esuag”, come da acronimo del titolo, è il cortometraggio di laurea di Chenxi Li, che narra una storia di realismo sociale ed esplora il punto di vista e le esperienze dirette di un ragazzo omosessuale (Gabriele) e le varie difficoltà nella vita di tutti i giorni anche dovute a varie forme di discriminazione per il suo orientamento sessuale. Ha un ragazzo che si chiama Giorgio che è più grande di lui, lavora a Milano e sta cercando di convincere Gabriele a trasferirsi insieme a lui. Gabriele è molto indeciso perché suo padre è malato e ha bisogno di assistenza e inoltre la sua famiglia non è a conoscenza della sua omosessualità. Gabriele affronta le difficoltà e il cortometraggio si conclude con un finale dolce-amaro. «Per correttezza vi segnaliamo che in una delle ultime scene c'è una rissa tra i due protagonisti e dei ragazzi che li scherniscono. È un progetto autoprodotto dal regista (co-prodotto da Specter Film Collective e Haina Communication, ndr), che aspira a portare il cortometraggio a numerosi festival nazionali ed internazionali».
Il cortometraggio verrà girato il 18 aprile in piazza Roma, a Berbenno, dalle 18 alle 22. Per adesioni chiamare il numero 035.861002 (Natalia). Pare che non si sia ancora fatto avanti nessuno, ma dovrebbe essere solo questioni di tempo.
Dopo Luca Guadagnino, quindi, che nella Bergamasca ha girato un successo da Oscar come “Chiamami col tuo nome”, ora un altro regista punta sulla provincia orobica per ambientare un film. E anche stavolta la storia racconta le vicende di un giovane alle prese con la sua omosessualità.
«Il lavoro per noi inizierà già nella prima mattinata. Ci saranno anche delle riprese dall’alto, dal punto più a Nord del paese, il colle di San Pietro, altre istantanee in giro per le vie, oltre che una piccola scena fuori dal bar in centro e una in un’abitazione privata», spiega Giulia Pacioni, cofondatrice e production manager di Specter Film Collective, al Corriere della Sera Bergamo. È stata lei a suggerire al regista Li, che studia all’Accademia di Brera e vive a Milano, la location valdimagnina.