Il festival

Bergamo Film Meeting nel nome di Otar Iosseliani e Sacha Guitry

La 42esima edizione, dal 9 al 17 marzo, sarà dedicata al regista georgiano e al commediografo-attore francese

Bergamo Film Meeting nel nome di Otar Iosseliani e Sacha Guitry
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La 42a edizione di Bergamo Film Meeting, in programma dal 9 al 17 marzo 2024, celebra il regista e sceneggiatore georgiano naturalizzato francese Otar Iosseliani, recentemente scomparso, con una personale completa in anteprima italiana. Attento osservatore dei comportamenti umani e lungamente osteggiato dalla censura sovietica, è stato un autore acclamato dalla critica internazionale.

La sezione del festival dedicata alle retrospettive storiche si completa poi con un omaggio al prolifico e brillante Sacha Guitry, attore, sceneggiatore, drammaturgo e regista, tra le personalità più affascinanti e versatili del teatro e del cinema francese del Novecento.

Iosseliani, che era nato a Tbilisi il 2 febbraio 1934, emigrò in Francia nel 1982. Da ragazzo aveva studiato musica, arrivando anche a conseguire il diploma in pianoforte, in composizione e in direzione d'orchestra. Poi nel 1965 si è laureato alla facoltà di regia della Vgik, l'università di cinema di Mosca. È stato autore di acclamati film dallo sguardo malinconico e talvolta sarcastico, con pellicole che rifiutano apertamente la trama romanzesca e la psicologia, per interessarsi unicamente alle azioni dei personaggi osservati a distanza. È stato premiato per tre volte alla Mostra del Cinema di Venezia e ha conquistato i riconoscimenti dei festival di Cannes e Berlino. Nel 2013 aveva ricevuto il Pardo alla carriera al Festival del Film di Locarno. Da meno di un decennio era tornato a Tbilisi.

Sacha Guitry (Pietroburgo 1885 - Parigi 1957), figlio di Lucien, ha esordito giovanissimo, come attore e come autore. La sua produzione comprende non meno di cento commedie di valore ineguale, ma piene di osservazioni fini, di trovate ingegnose, scritte in un dialogo vivacissimo e personale. Si occupò attivamente anche di cinematografia. I suoi film, benché gli sia stata rimproverata la sua continua presenza sullo schermo, sono dotati di grande immaginazione cinematografica: “Les perles de la couronne” (1937); “Le destin fabuleux de Désiré Clary” (1942); “Le comédien” (1948); “Si Versailles m'était conté” (1954); “Napoléon” (1954).

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