Due nuove mostre per l’autunno della Gamec
La presentazione sabato 7 ottobre per la 19esima Giornata del Contemporaneo. Al via la personale di Ali Cherri e la 15esima edizione della rassegna Artists’ Film International
La mostra di Rachel Whiteread al Palazzo della Ragione va avanti fino a fine ottobre. Ma la Gamec di Bergamo ha altro in serbo per l’autunno: due mostre in partenza questo fine settimana, con presentazione sabato 7 ottobre in occasione della 19esima Giornata del Contemporaneo (grande evento promosso da Amaci, Associazione dei Musei d’Arte Contemporanea Italiani), dalle 19 alle 22. Si tratta di “Dreamless Night”, la personale dell’artista e regista libanese Ali Cherri realizzata in collaborazione con Fondazione In Between Art Film, e la XV edizione della rassegna Artists’ Film International.
“Dreamless Night” è la più ampia presentazione, sino ad oggi realizzata, della pratica multimediale di Ali Cherri (Beirut, 1976), che comprende film, installazioni video, disegni e sculture. Lo Spazio Zero della Gamec accoglie in particolare “The Watchman” (2023), un’inedita opera video dell’artista che viene presentata in questa occasione in forma di video installazione di grandi dimensioni. Ambientato a Cipro, l’isola del Mediterraneo orientale al centro di tensioni decennali tra le comunità locali greca e turca, il film è incentrato sulla figura di un soldato a guardia del confine della autoproclamata Repubblica Turca di Cipro del Nord. Nei suoi turni prolungati e noiosi, le colline sotto il controllo “nemico” della riconosciuta Repubblica di Cipro sotto l’autorità greco-cipriota diventano il luogo delle sue fantasie e fantasticherie.
“The Watchman” continua l’indagine critica dell’artista sulla politica dei confini, la costruzione della nazionalità e il potenziale radicale dell’immaginazione. Ali Cherri evoca inoltre i collegamenti storici della migrazione tra Cipro e Libano, nonché quelli tra Nicosia, la capitale divisa di Cipro, e la nativa Beirut, anch’essa divisa durante la guerra civile libanese.
Nelle sale del museo sono inoltre presentati sculture e disegni inediti dell’artista, realizzati appositamente per la mostra, che si riferiscono agli elementi simbolici e ai personaggi del film, così come al paesaggio geografico e culturale di Cipro.
In contemporanea sono presentati i lavori della quindicesima edizione di Artists’ Film International, il network dedicato alla videoarte che dal 2008 coinvolge alcune tra le più importanti istituzioni d’arte contemporanea internazionali e artisti provenienti da tutto il mondo. Come di consueto, ciascuna istituzione è stata invitata a segnalare un artista del proprio Paese e a presentare il suo lavoro attraverso un’opera video in relazione alla tematica proposta, che per questa edizione è “La Diaspora”.
Le curatrici Sara Fumagalli e Valentina Gervasoni hanno selezionato Ottonella Mocellin e Nicola Pellegrini con l’opera “Alphabet. The space between us and the unknown” (2021). Il film, nato da una riflessione sull’eredità della Guerra Fredda sulle comunità della diaspora asiatica, e vietnamita in particolare, in Occidente, documenta una performance nello spazio urbano che guarda alle strutture sociali attraverso la lente dell’esperienza familiare degli artisti, genitori adottivi di figli nati in Vietnam.