Il giallo

Sant'Alessandro, il mistero della cattedrale demolita e quegli scavi mai fatti

La sua esistenza è segnalata solo da una colonna malandata e da alcune lapidi illeggibili all'imbocco di Borgo Canale

Sant'Alessandro, il mistero della cattedrale demolita e quegli scavi mai fatti
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di Paolo Aresi

Ma perché non l’abbiamo mai cercata? Perché non sono mai stati promossi degli scavi, perlomeno dei sondaggi, archeologici per capire dove davvero si trovava la basilica di Sant’Alessandro, l’altra cattedrale di Bergamo, quella che venne demolita dai Veneziani nel 1561 per fare posto alle Mura? I Veneziani in quei mesi dovettero sfidare il rischio di insurrezione da parte dei bergamaschi e fecero affluire a Bergamo dei rinforzi... ma poi le cose, anche per merito del vescovo e della curia, filarono abbastanza lisce.

Sappiamo, all’incirca, dove si trovava la basilica: oggi si nota una colonna con alcune lapidi che vennero poste proprio a memoria dell’edificio sacro. Un monumento senza tante pretese e per di più del tutto trascurato, al punto che le lapidi riportano testi pressoché illeggibili e tutto andrebbe restaurato e pulito.

La colonna indica in maniera approssimativa il luogo della cattedrale: si trova fuori dalla porta Sant’Alessandro (che porta questo nome non per caso), all’altezza della svolta verso via Torni (e poi San Vigilio) e più avanti verso Borgo Canale; salendo, il piccolo monumento si trova sulla sinistra. Vale la pena di fermarsi a guardarlo e di cercare di leggere i testi delle lapidi, per quanto possibile.

Sul posto si trova anche un marmo con incisa una mappa di Bergamo realizzata da Elia Fornoni nel 1885 dove si ricostruisce la possibile posizione della cattedrale. Si trova anche la lapide voluta dal vescovo Giovanni Emo nel 1621 e poi quella fatta apporre dal vescovo Giuseppe Piazzi nel 1961 in occasione dei quattrocento anni della demolizione.

Secondo la ricostruzione di Elia Fornoni, l’abside della cattedrale avrebbe dovuto trovarsi più o meno dove oggi è collocato il caseggiato della Marianna, quindi in direzione est mentre l’ingresso si sarebbe trovato in direzione ovest, verso Borgo Canale. Il fatto è che oggi il terreno risulta in forte pendenza: come poteva la basilica trovarsi in un pendio di questo genere? È possibile che al tempo l’area fosse in piano e che il pendio sia il risultato proprio della demolizione. Forse.

Ma perché la prima cattedrale venne costruita proprio in questo luogo? Perché, secondo la più antica “Passio”, cioè il racconto della vicenda del martire Alessandro, risalente al X secolo, in questo luogo venne sepolto (...)

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