La carica delle 160 pellicole del Bergamo Film Meeting, giunto alla 43esima edizione
Dall’8 al 16 marzo la città sarà ancora crocevia del cinema europeo e indipendente in Italia. Tra gli omaggi, ce n’è uno a Audrey Hepburn

Per chi non ci hai mai messo piede è solo un festival di nicchia, poco attraente, mentre per le centinaia di cinefili che ogni anno aspettano con ansia la pubblicazione del programma (bergamofilmmeeting.it/festival/calendario) corrisponde con la settimana migliore dell’anno, a Bergamo. C’è addirittura chi prende le ferie per potersi gustare più pellicole possibili.
Con 160 film tra corti e lungometraggi, il Bergamo Film Meeting sarà dall’8 al 16 marzo ancora una volta il crocevia del cinema europeo e indipendente in Italia, con tanti ospiti, incontri, eventi speciali, webinar e masterclass. Gli eventi principali si terranno a Palazzo Libertà (piazza della Libertà) e al Cinema Teatro del Borgo, mentre quelli collaterali si divideranno tra Sala Ferruccio Galmozzi, BergamoScienceCenter e Nxt Bergamo.
Le sezioni competitive (e altro)
Il programma della 43esima edizione della kermesse diretta da Fiammetta Girola e Annamaria Materazzini prevede due sezioni competitive, la Mostra Concorso dedicata ai lungometraggi di finzione e Visti da Vicino, dedicata al documentario; una retrospettiva su Otar Iosseliani (grande maestro georgiano naturalizzato francese scomparso nel 2023; verranno proiettati venti suoi film, tra cui “Lunedì Mattina”, “Addio terraferma” e “Caccia alle farfalle”); l'omaggio al cinema del regista polacco Wojciech Jerzy Has, nel centenario della sua nascita; il consueto focus sul nuovo cinema europeo contemporaneo “Europe, Now!”, con le personali della regista ceca Alice Nellis e del tedesco Christian Petzold.

Omaggio a Wojciech Jerzy Has

Omaggio a Wojciech Jerzy Has
Il festival esplora inoltre il documentario animato con la sezione AnReal, che propone un percorso tra opere precursori del genere, come “Valzer con Bashir” di Ari Folman e “Tussilago” di Jonas Odell, fino a lavori recenti come “Pelikan Blue” di László Csáki (2023) e “I Died in Irpin” di Anastasiia Falileieva (2024).
Film in concorso
I sette lungometraggi di fiction che concorrono al Premio Bergamo Film Meeting, tutti di produzione o coproduzione europea, sono caratterizzati come sempre dall’originalità linguistica e narrativa con cui affrontano i temi della contemporaneità. In “Fainéant.e.s” (Francia) di Karim Dridi, due punkabbestia sfrattate da uno squat partono a bordo del loro vecchio camion per un viaggio senza meta, mentre in “Hiver à Sokcho” (Francia/Corea del Sud), diretto dal regista franco-giapponese Koya Kamura, l’arrivo di un illustratore francese in cerca di alloggio rompe la routine quotidiana di una giovane cuoca di una vecchia pensione in un villaggio coreano.
“Gina” (Austria) di Ulrike Kofler è un dramma al femminile raccontato attraverso gli occhi di una bambina che rifiuta di arrendersi a un destino di fallimenti, mentre la adolescente protagonista di “Tarika” (Bulgaria/Germania/Lussemburgo), girato in 35 mm da Milko Lazarov, deve fronteggiare una sindrome ereditata dalla madre vista con timore e superstizione dagli abitanti del villaggio. Cresciuta da una madre single in un villaggio sámi, la protagonista di “My Fathers’ Daughter” (Norvegia/Finlandia/Svezia), di Egil Pedersen, non ha mai conosciuto suo padre e sogna di essere figlia di Nikolaj Coster-Waldau, la star de “Il trono di spade”.
In “Bitter Gold” (Germania/Uruguay/Cile) di Juan Olea, c’è invece una sedicenne, Carola, che lavora in segreto col padre a una vena d’oro nel deserto di Atacama, in Cile. Infine, una coppia quarantenne vive con tre figli adolescenti in un piccolo borgo della campagna slovacca in “March to May” (Repubblica Ceca), primo lungometraggio di Martin Pavol Repka, quando arriva la notizia di una nuova gravidanza.

Sabrina

Colazione da Tiffany

Sabrina
Foto in alto: "Shivers" di Cronenberg, per la Fantamaratona