In attesa del nuovo direttore

Le chiavi dell'Accademia Carrara a Gianpietro Bonaldi, "promosso" general manager

Al dirigente, alla pinacoteca da dieci anni e in precedenza responsabile operativo, molti più compiti. «I musei sono anche aziende»

Le chiavi dell'Accademia Carrara a Gianpietro Bonaldi, "promosso" general manager
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È nata una nuova figura all'interno della Fondazione Accademia Carrara, quella del general manager, e a ricoprire questa carica dall'1 febbraio è Gianpietro Bonaldi, fino ad allora responsabile operativo della Fondazione.

I (tanti) compiti del general manager

Questa nuova figura avrà la responsabilità generale sulla gestione della Fondazione; sarà chiamata a formulare proposte di concerto con il direttore del museo; predisporre il piano economico-finanziario, progetti di fundraising e di sviluppo museale; sovrintendere e coordinare le attività di collaboratori e dipendenti; adottare provvedimenti diretti a migliorare funzionalità ed efficienza delle attività della Fondazione; stipulare contratti per acquisto di beni e servizi; provvedere alle spese di gestione dei servizi e di funzionamento degli uffici; gestire i rapporti con gli istituti di credito.

Il nuovo tandem direttore-manager

Tanti compiti, tutti molto importanti e probabilmente per questo la Fondazione Accademia Carrara ha scelto Bonaldi, che lavora in Fondazione da oltre dieci anni. Fondamentale sarà il rapporto che si verrà a creare con il futuro nuovo direttore, che verrà proclamato a maggio. Nel bando di selezione si legge infatti che le due figure dovranno agire di concerto, ma il ruolo di direttore sarà di carattere scientifico, mentre al general manager spetteranno le mansioni più economico-organizzative, cioè quelle sopra elencate.

Bonaldi: «I musei sono aziende a tutti gli effetti»

A L'Eco di Bergamo, Bonaldi ha spiegato questa collaborazione futura: «In Italia è un modello molto poco praticato, ma dobbiamo iniziare a capire che i musei sono, sì, prima tutto istituzioni culturali ma anche delle aziende a tutti gli effetti, con bilanci molto impegnativi, con del personale e delle progettualità sfidanti. Non si può pensare che non abbiano anche una gestione manageriale attenta e dedicata».

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