Omaggio

Le foto di Pepi Merisio in mostra per “Gioco!” a Trevi (Umbria)

La città in provincia di Perugia ospita la prima esposizione a pochi mesi dalla scomparsa del celebre fotografo

Le foto di Pepi Merisio in mostra per “Gioco!” a Trevi (Umbria)
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La città di Trevi (Perugia) rende omaggio ad uno dei protagonisti della fotografia italiana del Novecento con la mostra “Pepi Merisio. Gioco!” ospitata nella cinquecentesca cornice di Villa Fabri dal 24 giugno al 3 ottobre. È la prima esposizione a pochi mesi dalla scomparsa del celebre fotografo bergamasco: cinquanta foto in bianco e nero e a colori di varie dimensioni ripercorrono il tema del gioco nella quotidianità attraverso scatti poetici e immediati realizzati dagli anni Cinquanta agli anni Ottanta.

«Il gioco è l’alfabeto più immediato, quello che toglie i protagonisti dalla necessità di sentirsi in un ruolo predefinito, mettendoli nella condizione di rivelarsi – scrive il curatore Flavio Arensi -. Il lavoro di Merisio ha per lo più questo indirizzo: lasciare che le cose accadano, si rivelino per quello che sono, mentre sta all’osservatore cercare di capire ciò che vede stampato. I ragazzi del Rione stella, i seminaristi che giocano a basket, gli orchestrali che attendono la scena giocando a scacchi, come la madre carica di legna e il figlio con la piccola gerla vuota che gioca alla fatica della vita, sono scorci o paradigmi della nostra esistenza. Ognuno con il suo portato di felicità e persino amarezza: il gioco finisce, si deve tornare a casa, ai compiti, al lavoro, alla normalità. Il gioco, in tal senso, è quell’attimo eroico e atemporale in cui ci si immerge per mettere uno stacco dalla cronaca ed entrare nella propria storia».

pepi merisio fotografo
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Pepi Merisio sulle scale

Basket in Seminario, Bergamo 1964
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Pepi Merisio, Basket in Seminario, Bergamo, 1964

Le bambole ad Amelia, Umbria 1980
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Pepi Merisio, Giochi di bambole ad Amelia, 1980

Giochi sul Lago d'Endine, ghiacciato, 1967
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Pepi Merisio, Giochi sul lago d'Endine ghiacciato, 1967

Teatro Donizetti 1969
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Pepi Merisio, Gli orchestrali giocano, Teatro Donizetti, Bergamo 1969

07. Pepi Merisio, Gubbio, 1956, © Pepi Merisio – Museo delle storie di Bergamo, Archivio fotografico Sestini
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Pepi Merisio, Gubbio, 1956

Campo San Polo Venezia 1958
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Pepi Merisio, In Campo San Polo, Venezia, 1958

Giochi al Colle di Vareno, 1964
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Pepi Merisio, La giostra di Colle di Vareno, Monte Pora, 1964

La partita, Mantello, 1959
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Pepi Merisio, La partita della domenica a Mantello, 1960

Gioco alla Basilica di Sant’Ambrogio, Milano, 1975
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Pepi Merisio, La partita in Basilica di Sant'Ambrogio, Milano, 1975

S. Ombolo Imagna, partita (Bergamo), 1967
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Pepi Merisio, La partita, Sant'Omobono Imagna, 1967

Malpaga, la tombola 1968
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Pepi Merisio, La tombola, Malpaga, 1968

Bocce sulla spiaggia di Sestri Levante, 1968
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Pepi Merisio, Le bocce sulla spiaggia a Sestri Levante, 1965

Nel Rione Stella, Napoli, 1973
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Pepi Merisio, Nel Rione Stella, Napoli, 1973

Roma, Piazza Navona 1965
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Pepi Merisio, Piazza Navona, Roma, 1965

Giochi delle comparse dietro le quinte, Iesi, 1977
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Pepi Merisio, Prove di teatro, i giochi delle comparse dietro le quinte, Jesi, 1967

Salto della corda ad Albisola 1953
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Pepi Merisio, Salto della corda ad Albisola, 1953

Sulla spiaggia di Tropea, 1979
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Pepi Merisio, Sulla spiaggia, Tropea, 1979

Genova, Via di Prè 1962
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Pepi Merisio, Via Prè, Genova, 1962

Villa Fabri, Trevi, facciata esterna
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Villa Fabri, Trevi, facciata esterna

Villa Fabri, Trevi, giardino
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Villa Fabri, Trevi, giardino

Attraverso l’esposizione viene raccontato un pezzo di storia reale della nostra Italia proprio perché Merisio è stato l’unico che ha lavorato fotografando quasi esclusivamente l’intero territorio italiano. Il gioco delle carte, quello del pallone, le corse per strada: come racconta Merisio in un’intervista «credo che in tante immagini troviamo un’emozione. Ci commuoviamo davanti a quei volti, quegli occhi, quelle mani di persone che magari non ci sono più». Gli scatti del famoso fotografo ospitati a Villa Fabri raccontano il fascino degli svaghi di adulti e bambini, documentando allo stesso tempo l’Italia di ogni giorno dagli anni del boom economico agli anni Ottanta. Sono scatti che, con delicatezza e poesia, mostrano allo spettatore giochi sulla neve, sulla spiaggia o su di un lago ghiacciato, sfide a bocce, salti della corda, carnevali gioiosi, partite a basket di seminaristi festanti, tombole e bimbi felici saltellanti in piazza perché, come afferma Merisio, «in fotografia, decisivo non è l’attimo, ma lo sguardo di chi sa cogliere l’istante irripetibile di un momento, il dettaglio di ciò che appare. È sempre il fotografo che decide quando è il momento decisivo».

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