Grande schermo

L'Integrazione Film Festival è sempre più internazionale: quattro le anteprime

Concorso cinematografico per cortometraggi e documentari: quindicesima edizione. Special guest Soraya Milla, regista afro-francese autrice della serie “Afropolitaine”

L'Integrazione Film Festival è sempre più internazionale: quattro le anteprime
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È un festival di quelli preziosi, a cui partecipano opere che sappiano raccontare esperienze positive di integrazione tra diverse appartenenze culturali e provenienze nazionali. Si svolgerà da mercoledì 7 a domenica 11 aprile, a Bergamo, la 15esima edizione di Iff - Integrazione Film Festival, concorso cinematografico internazionale per cortometraggi e documentari dedicati a intercultura, identità, inclusione. Una kermesse sempre più internazionale: i film in programma arrivano quest’anno da Francia, Italia, Gran Bretagna, Danimarca, Spagna, Turchia e Malesia.
Organizzato da Cooperativa sociale Ruah insieme a Lab 80 film, si terrà in streaming (iff-filmfestival.com) e in presenza all’Auditorium di Piazza della Libertà, se consentito e nel rispetto dei protocolli di sicurezza. In programma cinque giornate di proiezioni: 15 i film in concorso, di cui 10 cortometraggi di finzione e 5 documentari, a cui si aggiungono due film fuori concorso.

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Tra i film in concorso quattro anteprime italiane assolute: il pluri-premiato “Dolapo is Fine” di Ethosheia Hylton (Uk, 2020), storia liberatoria del rapporto di una giovane ragazza nera con i suoi capelli e nome afro; “Ind i varmen” di Morten Schmidt e Thomas Diepeveen (Danimarca, 2020) con protagonista Ali, immigrato anziano e solo, che cerca relazioni tra la gente del posto in uno stabilimento balneare pubblico; “Wait For Me” di Hamza Akin (Turchia, 2020), che parla della storia d'amore della coppia Marian e Ulay, basata sulla creazione artistica; “Razas primer acto” di Alex Ygoa (Spagna, 2020), che racconta di un gruppo di giovani attori spagnoli non bianchi e analizza la realtà razzista attuale in Spagna. In concorso anche il documentario “Kufid” di Elia Moutamid, regista bresciano di origini marocchine.

Due i premi in palio in denaro: Miglior Cortometraggio e Miglior Documentario, a cui si aggiungono i premi del pubblico, che potrà votare sia on line che in sala, e un Premio Basso Sebino (luogo di nascita del festival). Le premiazioni sono previste nella serata di sabato 10 aprile all’Auditorium. Fino a domenica 11 tutti i film resteranno disponibili gratuitamente sulla piattaforma dedicata a cui si accede dal sito del festival.

Special guest dell’edizione 2021 è Soraya Milla, regista afro-francese che da tempo lavora sul tema delle identità e del “blacking out”, autrice della nuova serie “Afropolitaine” in cui recita Manda Touré, ospite d’onore dell’edizione dello scorso anno di Iff. Ci sarà anche Fatou Sokhna, giovane cantante e attrice che ama definirsi afro-romana, protagonista dell’intenso cortometraggio vincitore di Iff 2020: “I am Fatou”.

Tutti i registi dialogheranno col pubblico al termine delle proiezioni: qualcuno in collegamento on line e qualcuno direttamente dal palco dell’Auditorium. Se non sarà possibile tenere il festival in presenza, le presentazioni dei film e gli incontri con gli ospiti si svolgeranno comunque presso la sala, da cui si trasmetterà in diretta streaming.
«In un momento che sembrava poter riservare una contrizione della proposta cinematografica cara a Iff, ecco arrivare in soccorso la geografia, con più di 200 film iscritti da tutti e 5 i continenti - spiega Giancarlo Domenghini, direttore di Iff -. Segnale di una sempre più consolidata reputazione del nostro festival. Proponiamo riflessioni su temi che il distanziamento, il mascheramento e l’isolamento hanno reso ancora più complessi: lo facciamo attraverso il racconto di storie di inclusione, di identità fiere del proprio essere ibride e integre, di incontro e interazione interculturale attraverso lo straordinario linguaggio del cinema».

«È una iniezione di ottimismo vedere come, nonostante le enormi fatiche della situazione pandemica, i soggetti culturali della nostra città continuino a organizzare con passione le loro attività - dice Nadia Ghisalberti, assessore alla Cultura del Comune di Bergamo -. Tra questi anche Iff, che è stato ripensato e adattato alle restrizioni legate all’emergenza».

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