Nostra eccedenza

Lotta allo spreco alimentare: è davvero sufficiente? Il nuovo libro di Avagliano

Il giornalista, coordinatore della Dispensa Sociale di Bergamo, offre uno sguardo sul tema dal punto di vista di chi è impegnato sul campo

Lotta allo spreco alimentare: è davvero sufficiente? Il nuovo libro di Avagliano
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In tutta Italia, ogni giorno, migliaia di persone si impegnano concretamente nella lotta allo spreco alimentare. Lo fanno raccogliendo eccedenze da supermercati, aziende agricole, piattaforme logistiche, mercati ortofrutticoli e negozi di vicinato, per poi ridistribuirle a chi vive in condizioni di fragilità economica. Come la Dispensa Sociale di Bergamo: parte proprio da questa esperienza concreta il libro appena pubblicato da Raffaele Avagliano per le Paoline, dal titolo Nostra eccedenza. La lotta allo spreco alimentare: un impegno per tutti e disponibile in libreria dal 9 luglio.

Avagliano, giornalista pubblicista dal 2007, dal 2020 è coordinatore proprio della Dispensa Sociale di Bergamo, il progetto anti-spreco della cooperativa sociale Namasté. Il volume mette in luce pregi, contraddizioni, buone prassi e visioni sul tema, dal punto di vista del non profit impegnato sul campo.

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Uno sguardo da chi è impegnato quotidianamente sul campo

Come funziona la filiera della raccolta di eccedenze alimentari? Il pur importante lavoro di tanti, è sufficiente a ridurre gli sprechi, contrastare la povertà alimentare e mitigare i cambiamenti climatici causati dall'iperproduzione. La risposta, che si trova nel libro, è no. Con lo sguardo di chi è impegnato quotidianamente sul campo, Avagliano invita a riflettere non soltanto sulle responsabilità di perdite e sprechi, ma anche sul ruolo operativo, culturale e politico del non profit.

Come scrive Johnny Dotti nella prefazione, il Terzo settore mette al mondo azioni molto importanti, ma che a volte «non svolgono fino in fondo il processo dell’esperienza: questa non può consistere soltanto nella sua fattualità immediata, ma deve essere seguita dalla capacità di farne memoria, dall’intenzione di interpretare il senso dell’azione nel suo svolgersi nello spazio e nel tempo, e dal desiderio di confrontarsi e dialogare con altri su questa esperienza, per imparare anche da altri ciò che va imparato. Solo così l’esperienza diventa istituente e può giocare una partita rilevante nelle trasformazioni radicali che sono in corso in questo tempo».

Ed è proprio questa la proposta generativa presente nel libro. E la speranza che la lotta allo spreco alimentare produca valore e legami: «Ognuno di noi - prosegue Dotti - può contribuire, nel proprio microcosmo, ai grandi cambiamenti del macrocosmo, non per una somma infinita di azioni, ma per il potere di trasformazione infinito della libertà, che è sempre libertà di tutti, per continuare a dare più vita alla vita».