Nostalgia

L'ultimo concerto al Palacreberg. Presto sarà abbattuto per il nuovo Palasport

Il "Concerto per l'Europa" è stato l'ultimo di quelli in programma prima della chiusura. A breve il via alla demolizione

L'ultimo concerto al Palacreberg. Presto sarà abbattuto per il nuovo Palasport
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Foto in apertura di Mario Rota

Si è tenuto ieri sera (martedì 9 maggio) il "Concerto per l'Europa", l'ultimo spettacolo della storia del Palacreberg, costruito nell'ormai lontano 2004 e che ha accompagnato i bergamaschi per vent'anni con eventi, concerti e show, anche di carattere internazionale.

Una struttura il cui palco è stato calcato, negli anni, da musicisti e artisti quali Fiorella Mannoia, Niccolò Fabi, Elio e le Storie Tese, Ascanio Celestini e Natalino Balasso, senza contare Renzo Arbore, Arturo Brachetti, Alessandro Siani e i sempre apprezzati Legnanesi, insieme a molti altri. Quando poi si passa all'elenco degli artisti d'oltreconfine, come non ricordare Patti Smith, la cantante statunitense che ha segnato la scena della rivoluzione rock degli anni Settanta, nonché una delle più grandi protagoniste dello scenario musicale mondiale.

Il sindaco Giorgio Gori, del resto, quando si è tenuto il Consiglio comunale straordinario sul tema è stato chiaro: tra il Palazzetto dello Sport che diventerà la nuova Gamec, le squadre di pallavolo orfane che dovranno spostarsi all'arena di Chorus Life (se sarà pronta) e gli spettacoli che, almeno in parte, potrebbero essere dirottati al Donizetti, l'unica certezza è che il Palacreberg verrà abbattuto quest'estate. Proprio, tra l'altro, per lasciare spazio al nuovo Palasport, si spera il prima possibile.

Così, anche sui social, tra i commenti dei post che ricordano questa giornata come la fine di un'epoca, almeno per quanto riguarda la cultura e gli spettacoli in città, i pensieri sono tanti. Ci sono quelli che si dividono sull'acustica - chi la critica e chi dice che non era male -, quelli che ricordano che aveva più di 1.500 posti (1.526, per la precisione). Non manca poi chi lo ricorda un po' come il simbolo del teatro "popolare", quello di tutti i bergamaschi, a cui ci si era affezionati.

Se è vero che il Palacreberg è stato una certezza negli ultimi due decenni, lo è altrettanto che, una volta scomparso, il mondo della cultura e dello sport cittadino si affaccerà a orizzonti ignoti.

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