Premio Ermanno Olmi, l'edizione 2024 la vince "Mamo" del regista polacco Jan Ziewiecki
Il secondo posto a "We should all be futurists" di Norelli, terzo a "Provocadora" di Estopañan. Menzione speciale a "Voce" di La Puca
In apertura, una sequenza del film "Mamo" di Ziewiecki
Il cortometraggio Mamo di Jan Ziewiecki (Polonia, 2024) è il vincitore della sesta edizione del Premio Ermanno Olmi. La premiazione dell'evento, che vuole promuovere e valorizzare i cortometraggi di giovani registi, si è svolta ieri sera (martedì 3 dicembre) alla sala Lo schermo bianco del Daste a Bergamo.
Le premiazioni
Il secondo posto spetta a We should all be futurists di Angela Norelli (Italia, 2023), e il terzo a Provocadora di Èlia Lorente Estopañan (Spagna, 2023).
La menzione speciale per l’opera più significativa, che ha come tema “L’esercizio della pace”, un tema che Ermanno Olmi ha esplorato sotto diversi aspetti in tutta la sua produzione cinematografica, va a Voce di Andrea La Puca (Italia, 2024).
Alle prime tre opere classificate - tra le oltre cento pervenute da Spagna, Estonia, Belgio, Svizzera, Germania, Regno Unito, Polonia, China, Iran e Malesia, tra gli altri, a cui si aggiunge una consistente presenza italiana - viene rispettivamente riconosciuto un premio in denaro di 1.200 euro, seicento euro e quattrocento euro, messi a disposizione dall’Associazione Bergamo Film Meeting Onlus, mentre alla menzione speciale viene riservato un premio in denaro del valore di trecento euro offerto dalla Federazione italiana cineforum (Fic).
Le motivazioni della giuria
La giuria, composta da Chiara Cremaschi (sceneggiatrice e regista), Rossana Galimi (dottoranda di ricerca), Massimo Lastrucci (critico cinematografico e giornalista), Elisabetta Olmi (produttrice) e Stefano P. Testa (regista), ha assegnato quindi il primo premio alla pellicola di Ziewiecki, definito un «film che coniuga un rigoroso approccio documentaristico a uno sguardo delicato, rispettoso ed empatico. Con profondità viene raccontata la relazione madre-figlia, attraverso tre generazioni che si incontrano sulla cura e la condivisione».
Il secondo premio va dunque invece a We should all be futurists di Norelli, in cui «il materiale antico, del cinema muto, viene usato per una storia deliziosamente attuale. Un corto divertente che rivela una notevole operazione di scelta di materiali: sceneggiatura, montaggio, colonna sonora e voci recitanti».
Il terzo premiato è Provocadora di Estopañan: «Il film affronta il passaggio dall’infanzia all’età adulta, con una notevole consapevolezza del mezzo cinematografico. Una regia sorprendentemente matura, capace di mettere in scena un complesso spettro di emozioni con grande forza evocativa. Curiosità e turbamento, spensieratezza e inquietudine, ambiguità che si celano dietro alle rassicuranti apparenze».
La giuria ha poi attribuito la menzione speciale sul tema “L’esercizio della pace” a Voce di La Puca, «per la sua capacità di mettere in scena una risposta collettiva alla violenza di genere. Il corto si distingue per l’intensità espressiva della recitazione e per la potenza della costruzione coreografica, che insieme trasmettono con forza un messaggio di resistenza attraverso il corpo e la voce».
Durante la serata, inoltre, sono state mostrate le quattro opere finaliste del concorso e si è omaggiato Olmi con la proiezione del film I fidanzati (1963), tramite la copia proveniente dalla Cineteca Nazionale Csc, su gentile concessione della Titanus.