Apre la domenica, alle 15

Volete vedere un vero capolavoro? A Trescore c'è l'Oratorio Suardi

Volete vedere un vero capolavoro? A Trescore c'è l'Oratorio Suardi
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Scopriamo un vero gioiello a pochi chilometri da Bergamo. È l’Oratorio Suardi di Trescore, con gli affreschi di Lorenzo Lotto. In questa stagione apre la domenica, alle 15 (meglio farsi trovare un filo in anticipo); altrimenti ci si può prenotare per una visita guidata telefonando all’efficientissima pro loco (035 944777). Gli orari sono un po’ obbligati, ma la visita merita senza ombra di dubbio.

La storia di questo che è il più importante ciclo di affreschi realizzato da Lotto, è una storia molto chiara, anche perché sono i muri stessi a raccontarla. Siamo nel 1523. Sono anni molto grami per la Bergamasca, ma non solo. Anni affollati di cattivi presagi. La pressione delle truppe che volevano portare la Riforma protestante in Italia si facevano sentire. Dalla Val Cavallina scendevano a migliaia i soldati delle campagne mercenarie d’Oltralpe, che attraversavano proprio il distretto di Trescore, dove c’erano le proprietà dei conti Suardi. Per di più gli astrologi avevano seminato il panico annunciando un vero diluvio che si sarebbe abbattuto sulle zone nel febbraio 1524. È in questo contesto denso di paure che Giovan Battista Suardi pensò bene che fosse il momento di chiedere la protezione dei santi: così chiamò Lorenzo Lotto, pittore di casa a Bergamo in quegli anni, ad affrescare quel vecchio oratorio nei possedimenti di famiglia.

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Ovviamente la scelta dei temi dichiara in modo chiarissimo dell’obbiettivo che il committente si era dato: la rappresentazione di Cristo come albero della vita, a simbolo della lotta contro l’eresia, la storia di Santa Barbara, santa martire per aver abiurato agli antichi dei e infine la storia di Santa Brigida d’Irlanda che invece è sempre stata evocata come protettrice degli agricoltori e aiuto contro i rischi del maltempo. Insomma un programma iconografico pensato per ammansire le paure di quel fosco 1523.

Lotto si mise all’opera realizzando un affresco che avvolge tutte le pareti dell’edificio come un grande romanzo colorato da leggere pagina per pagina. “Leggiamo” per immagini tutta l’affascinante e intrepida biografia di Santa Barbara. Nel Cristo che allunga le sue dita come tralci di una vite assistiamo invece ad un viaggio fantastico, in cui scene di martirio e di lotta all’eresia vengono contestualizzate in un insieme del tutto realistico, con i contadini che ai lati salgono sulle scale per potare i tralci, come si trattasse di una vigna vera... Ai piedi di Cristo, in atteggiamento devoto e di profilo invece Lotto ci svela i volti dei suoi committenti.

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Ma tra le tante sorprese che vi cattureranno. Sulla parete di destra con le storie di Santa Brigida (raccontate a riquadri, in questo caso e non a film continuo come con Santa Barbara) sopra la porta troverete il ritratto di un uomo. Ebbene è quasi certamente Lorenzo Lotto, che sulla spalla porta un fascio di panioni (verghe di legno cosparse di vischio per catturare gli uccelli vivi); con la stessa mano tiene una gruccia con sopra una civetta: una tipica attrezzatura per l’uccellagione. Quell’uomo ci guarda: come a controllare se siamo attenti a leggere e meditare le sue storie. e intanto alle sue spalle si vede la tempesta che si allontana. Tutto è bene quel che finisce bene...

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