Le nostre tasche

Benzina, prorogati i tagli alle accise. Ma cosa accadrà dopo il 20 settembre?

Il Decreto Aiuti stanzia 900 milioni per coprire lo "sconto" temporaneo di 30 centesimi. Vacanze ok, ma c'è la pesante incognita di quanto succederà in autunno

Benzina, prorogati i tagli alle accise. Ma cosa accadrà dopo il 20 settembre?
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Taglio dei prezzi della benzina: fino al prossimo 20 settembre si respira. Quello che accadrà dopo però, al momento, non è dato sapere. Certo è che il Decreto Aiuti Bis, varato nelle scorse ore in Consiglio dei Ministri, mette sul tavolo 900 milioni di euro per "rallentare", in qualche modo, la corsa verso l'alto del costo dei carburanti.

Il decreto proroga il taglio delle accise che sarebbe scaduto il 21 agosto. L'attuale riduzione di circa 30 centesimi al litro su benzina e gasolio e di circa 10 centesimi per il Gpl, dunque, è confermata. Così come l'aliquota di accisa a zero e l'IVA al 5 per cento per il gas metano.

Questo fino al 20 settembre 2022. La riduzione è stata estesa di un mese. Ciò significa che, almeno per le vacanze di agosto e il ritorno alle attività di inizio settembre, gli automobilisti godranno della sforbiciata ai prezzi.

Si tratta tuttavia di un palliativo, "non di una soluzione" secondo le associazioni dei consumatori. Il taglio delle accise, in vigore già dal mese di marzo, dicono, finora non ha risolto un bel niente, vanificato dalle speculazioni verso cui i governi non hanno mai agito. Le compagnie petrolifere, nel frattempo, hanno fatto profitti stellari. E, a dirla tutta, più i prezzi dei carburanti corrono verso l'alto, più gli introiti da accise sono consistenti anche per le casse dello Stato.

Un litro di benzina - dicono i dati - costa circa il 20 per cento in più rispetto al medesimo periodo dell’anno scorso. Un litro di diesel addirittura quasi il 30. Secondo i consumatori, una famiglia, con un’auto di media cilindrata, nel 2022 spenderà solo di carburante circa 500 euro in più rispetto all’anno precedente.

Estendere la riduzione di un altro mese, dunque, fa bene ma cambia poco per le tasche dell'italiano medio. Al contrario, sostengono sempre le associazioni, sarebbe auspicabile una proroga fino a fine anno o comunque di durata più ampia. Anche per coprire il cambio d'Esecutivo.

Sì, perché l'autunno porta con sé la grande incognita. I prossimi provvedimenti sulle accise, se ce ne saranno, toccheranno al governo che nascerà dopo le elezioni del 25 settembre. E siccome, a meno di procedure d'urgenza, ci vorranno settimane per rendere operativo l'Esecutivo, in quel periodo d'interregno il rischio concreto è che una fiammata della speculazione metta in ginocchio gli italiani, bergamaschi compresi.

Quelli che già da ora stanno cercando di risparmiare sulle spese. Secondo Renato Mora, presidente dei gestori di distributori di carburante Ascom Bergamo, l'erogazione della benzina in Bergamasca sarebbe in calo del 10 per cento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Certo, i bergamaschi fanno ancora il pieno per partire per le vacanze. Ma stanno centellinando. E avanti di questo passo, fra un paio di mesi riempire il serbatoio potrebbe essere un miraggio.

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