Alveari a rischio

Brutte notizie, è crollata (del 70 per cento!) la produzione del miele in Bergamasca

I nostri apicoltori lanciano l'allarme per il crollo rispetto allo scorso anno. Il presidente Parolini: «Mai vissuta una situazione del genere»

Brutte notizie, è crollata (del 70 per cento!) la produzione del miele in Bergamasca
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di Giambattista Gherardi

Non ci sono più le mezze stagioni e a pagarne le conseguenze sono le api e gli apicoltori loro custodi, che in Bergamasca (e non solo) stanno vivendo una stagione particolarmente difficile.

Ormai siamo entrati nella fase cruciale e definitiva: a luglio i giochi per la produzione nei nostri territori sono sostanzialmente fatti e tanti si accingono alla smielatura.

L’Associazione Produttori Apistici della provincia di Bergamo, che fra professionisti, aziende agricole e hobbisti riunisce circa settecento operatori, segnala che al momento il calo della produzione di miele è valutabile in circa il 70 per cento rispetto al 2022.

Un vero e proprio crollo, di cui si è discusso anche in Regione, dove l’sos dei produttori è arrivato sotto forma di richiesta di ristori che consentano di sopravvivere in un frangente tanto allarmante.

«Senza troppi giri di parole - sottolinea Alberto Parolini, presidente dell’associazione bergamasca -, ci troviamo di fronte all’esito di cambiamenti climatici sempre più profondi, con fenomeni estremi che vediamo ripetersi con frequenza sempre maggiore, sotto forma di prolungati periodi di siccità, come nei primi mesi di quest’anno, oppure nubifragi e inondazione (...)

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