I dati

Cisl Bergamo, il Fondo Sociale Regionale è insufficiente: «Spiccioli, poco più di 5 euro per abitante»

Il segretario provinciale Gatti ha parlato di «diminuzione continua dell’intervento di Regione Lombardia»

Cisl Bergamo, il Fondo Sociale Regionale è insufficiente: «Spiccioli, poco più di 5 euro per abitante»
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Anche dall’ultima rilevazione del Ministero della Salute in Italia, e così nella provincia di Bergamo, con l’invecchiamento della popolazione crescono le fragilità, ma i progressi di sanità e assistenza sono ancora troppo lenti. A sostenerlo è la Cisl Bergamo, che è intervenuta nello specifico sul Fondo sociale regionale, esaminato dal suo Dipartimento Welfare.

In Lombardia continua la lenta ricrescita dei fondi regionali a disposizione degli Ambiti bergamaschi, per iniziative di politica sociale. Il Pirellone ha infatti reso noti negli ultimi giorni gli stanziamenti effettuati a carico del Fondo, con 6 milioni e 283.581 euro. «Poco più di 35 mila euro più alto rispetto agli stanziamenti degli scorsi anni, ben un milione e 140.197 euro in meno rispetto al fondo di 8 anni fa, che ha segnato l’inizio di una continua erosione dei fondi a disposizione dei comuni. Di fatto, ogni ambito riceverà meno di 500 mila euro, praticamente 5 euro per ogni abitante».

«È evidente la lenta e continua diminuzione dell’intervento di Regione Lombardia negli ultimi otto anni – ha detto Mario Gatti, segretario provinciale di Cisl Bergamo -, col solo “sussulto” dell’anno della pandemia e nonostante l’aggravarsi della situazione sociale da essa derivata». Le risorse del Fondo sociale regionale sono finalizzate al cofinanziamento dei servizi e degli interventi sociali rivolti a minori e famiglia, disabili, anziani. Ogni Ambito provinciale (a Bergamo sono quattordici) può utilizzare questi fondi per iniziative a sostegno della politica degli affidi, dell’assistenza domiciliare, degli asili nido, dei centri di aggregazione giovanile e realtà simili.

Intanto, a livello nazionale arrivano nuove risorse per garantire i livelli essenziali delle prestazioni sociali, in particolare per persone con disabilità e anziani non autosufficienti. Il Fondo per le non autosufficienze nel triennio 2022-2024 stanzia 822 milioni di euro nel 2022, 865,3 milioni di euro nel 2023 e 913,6 milioni di euro nel 2024. Saranno le Regioni a delineare, confrontandosi con autonomie locali, parti sociali ed enti del Terzo settore, i piani di intervento. A Bergamo, secondo il sindacato, l’assistenza domiciliare integrata (Adi) cresce troppo lentamente: nel 2021, 403.003 persone over 65, pari a poco meno del 2,9 per cento degli anziani, hanno ricevuto cure ed assistenza presso il proprio domicilio. Nonostante in quasi tutti i paesi europei la casa resti il luogo privilegiato per le cure in provincia di Bergamo, come in quasi tutta Italia, si è registrato un incremento del numero di anziani assistiti in Rsa.

«Il bisogno sempre in crescita sta mettendo in forte difficoltà il sistema locale dei servizi e avrebbe necessità di maggiori risorse. Auspichiamo un più coerente senso di responsabilità di Regione Lombardia verso i Comuni, ai quali chiediamo un forte impegno a rafforzare economicamente la gestione associata – ha concluso Gatti -. Bisogna inoltre tornare al tema dell’autonomia degli Ambiti, oggi eccessivamente stretti nelle indicazioni regionali nella gestione delle risorse, ma obbligati a dare le necessarie risposte alla specifica richiesta del territorio».

 

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