Il dato

Con la pandemia crescono i risparmi dei bergamaschi: più 12,5%

Non si spende e neppure si investe: 36 miliardi sui conti per privati e imprese

Con la pandemia crescono i risparmi dei bergamaschi: più 12,5%
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È da più di un anno che la pandemia ha stravolto la vita, a 360 gradi, degli italiani e non solo. L’incertezza del periodo ha portato a una chiara tendenza: non potendo spendere né investire, si è finito per parcheggiare grandi quantità di denari sui conti correnti.

È l’ultima fiammata di una tendenza che, specialmente in Lombardia, va avanti dal 2015, con una crescita dei depositi bancari inarrestabile. Al 31 dicembre dello scorso anno, le banche bergamasche facevano registrare 36,3 miliardi di accantonamenti, il 12,5% rispetto a 12 mesi prima (si parla di un dato che sfiora il 20% per le imprese). Una tendenza che non fa tanto felici le banche: con il costo del denaro negativo, avere tanta liquidità in pancia costituisce più un costo che un vantaggio.

L’aumento dei risparmi ha avuto luogo mentre le misure restrittive prese per fronteggiare la pandemia hanno avuto riflessi pesanti su redditi e consumi (crollati nel 2020 del 12%), generando un clima di incertezza che ha dato vita a questa spirale negativa.

Non tutto il risparmio è però sui conti correnti: molti risparmiatori sono tornati ai titoli di Stato come segnala Bankitalia. Nel secondo semestre 2020 il 9% delle emissioni di Bot e Bpt sono stati assorbiti dalle famiglie.

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