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Contro i rincari, Borgo Santa Caterina diventa comunità energetica (e non è l'unica...)

In un condominio o in un quartiere ci si può mettere insieme per produrre elettricità col fotovoltaico. Iniziative anche in via Biava e via Canovine

Contro i rincari, Borgo Santa Caterina diventa comunità energetica (e non è l'unica...)
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di Paolo Aresi

A Bergamo stanno scaldando i motori (elettrici) e non vedono l’ora di partire: sono le comunità energetiche che si stanno avviando in borgo Santa Caterina, in via Biava, in via Canovine. Ma che cosa sarebbe una comunità energetica? È un’associazione di persone che abitano nello stesso condominio o nello stesso quartiere o nello stesso paese, che decidono di produrre energia elettrica rinnovabile mediante piccoli impianti, generalmente fotovoltaici.

Esempio. Una comunità energetica possono essere i condomini di un palazzo di via Angelo Mai, che decidono di coprire il tetto di pannelli fotovoltaici con uno scopo preciso: produrre energia pulita, a prezzi accessibili per i componenti della comunità, cioè - in questo caso - del condominio.

Ma che differenza c’è tra il cittadino che installa i pannelli sul tetto e produce la sua energia elettrica e la comunità energetica? La comunità è qualcosa di più ampio, che consente di raggiungere risultati più importanti, che possono essere condivisi. Si condividono anche i costi, ovviamente, con vantaggio per tutti. Naturalmente, i pannelli fotovoltaici non bastano, servono anche degli accumulatori, delle batterie, magari al litio, che conservino chimicamente l’energia prodotta in eccesso durante il giorno.

L’obiettivo nazionale è di arrivare a duecento comunità energetiche per il 2024. La prima comunità energetica italiana è stata inaugurata nel 2021, si tratta di Magliano Alpi, comune di duemila anime in provincia di Cuneo; Magliano ha installato i pannelli sul tetto del palazzo comunale e sul tetto della palestra; ha invitato i cittadini a entrare nell’associazione per condividere spese ed energia prodotta; possono aderire cittadini che già posseggono un impianto fotovoltaico, basta che mettano in comune la loro produzione che viene inviata alla stessa centralina di trasformazione secondaria utilizzata dai due impianti del Comune. Una bella realtà.

In città si sta partendo

A Bergamo si sta partendo. La Edison si è offerta per montare sul tetto di due palazzi impianti fotovoltaici che forniranno sessanta famiglie, in via Biava, in città e a Dalmine.

In via Biava verrà installata una potenza di 51 chilowatt: alla fine di un anno si eviterà di buttare nell’aria ben quattordici tonnellate di anidride carbonica, come se avessimo piantato 645 alberi. Praticamente, un bosco. Se si considera che nelle normali abitazioni la potenza è di 3,5 chilowatt, si comprende come in via Biava quindici famiglie potrebbero avere l’energia tutta dal Sole.

Al condominio Gardenia di Dalmine si produrranno 43 chilowatt, con un risparmio di tredici tonnellate di anidride carbonica, l’equivalente di 581 alberi. In questi due casi, i condòmini hanno messo a disposizione gratuitamente la superficie del tetto mentre Edison Energia ha preso in carico l’investimento e i costi di manutenzione (...)

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