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Covid-19 spinge gli investitori a provare il trading

Tante persone, durante la pandemia, hanno deciso di avvicinarsi a questo mondo, che è bene però conoscere approfonditamente

Covid-19 spinge gli investitori a provare il trading
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«A gennaio, mi stavo annoiando durante il periodo di chiusura e avevo bisogno di qualcosa di nuovo a cui dedicarmi, e volevo trovare un modo per far lavorare i miei soldi per me».

Se questa frase ti sembra familiare è perché probabilmente anche tu conosci qualcuno che durante la pandemia ha deciso di avvicinarsi al mondo del trading online. In effetti, molte persone ci hanno provato tanto che Il Sole 24 Ore ha parlato di “impennata del trading”.

Impennata del trading

Nello stesso articolo citato sopra, Il Sole 24 Ore riporta come nell’anno precedente si sia visto «un aumento complessivo dei volumi di attività relativi alla prestazione di servizi di investimento esecutivi (esecuzione ordini +6,8%, ricezione e trasmissione di ordini +26,4%, negoziazione in conto proprio +21,7%)».

Questo trend non si è visto soltanto in Italia ma in gran parte delle economie occidentali dove molti broker e servizi di trading istituzionali hanno visto un boom di nuovi account durante la pandemia.

Le cause

Sicuramente puntare alla pandemia come fattore scatenante può risultare facile ma è altresì superficiale. Utilizzando una maglia più fina, possiamo notare che vi sono molti fattori concomitanti:

  • Tempo. La pandemia ha avuto un impatto generale aumentando la disoccupazione ma non solo. Lavorando da casa le persone hanno avuto la possibilità di riflettere sulla loro situazione e alcuni hanno deciso di «trovare un modo per far lavorare i soldi». Il trading è uno di questi modi per i prossimi motivi.
  • Tecnologia. Lo sviluppo delle applicazioni di trading azionario dalle quali è possibile negoziare asset finanziari di tutti i tipi ha aperto un settore altrimenti piuttosto inaccessibile.
  • Marketing. Molti avranno visto video pubblicitari su TikTok, YouTube e altre piattaforme social. Le aziende di trading hanno delle tasche profonde e durante la pandemia moltissime persone erano online. Una tempesta perfetta.

In maniera generale si può dire che l'emergere di applicazioni di compravendita di azioni online, dove gli utenti possono comprare azioni o frazioni di azioni sui loro telefoni cellulari per basse commissioni, ha guidato questa nuova ondata di interesse.

Certamente, il periodo di lockdown ha supportato e spinto questo trend oltre le più rosee aspettative dei broker.

Non tutto è oro quel che luccica

Se è vero che il trading online ha visto molti nuovi investitori dilettanti entrare in gioco, e’ anche vero che le sconfitte non sono mai celebrate e anzi vengono nascoste.

L'afflusso di investitori dilettanti ha colpito i titoli dei giornali all'inizio di quest'anno, durante gli scontri di alto profilo su diversi titoli cosiddetti "meme". In questo caso, gli investitori al dettaglio scambiandosi consigli sui siti di social media come Reddit o Twitter hanno fatto salire i prezzi delle azioni di società come GameStop e AMC, che La Repubblica definisce «più difficile in Italia». In alcuni casi, si sono visti post di profitti favolosi, ma nessuno ha postato mai delle perdite.

Le perdite non vanno su Instagram

Un noto investitore conferma che sia possibile che "alcuni piccoli investitori al dettaglio potrebbero aver visto dei ritorni finanziari negoziando su app di trading, ma molti altri si sarebbero trovati in situazioni difficili.

«E in generale, le persone non confesseranno i loro errori - questo non è instagrammabile».

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