Il report

Desertificazione commerciale: a Dalmine ci sono solo 1,4 alimentari ogni mille abitanti

Un dato preoccupante (in Val di Scalve l’indice è di 5), si tratta del primo lavoro di mappatura del commercio svolto da Confcommercio Bergamo

Desertificazione commerciale: a Dalmine ci sono solo 1,4 alimentari ogni mille abitanti
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di Laura Ceresoli

Il fenomeno della desertificazione commerciale a Dalmine è un problema sempre più evidente. Qui, dove la presenza di grande distribuzione organizzata è massiccia, si rilevano 1,4 alimentari ogni 1.000 abitanti.

Un dato preoccupante se lo si paragona alla Valle di Scalve, dove l’indice è di 5 alimentari con 20 attività per 3.999 abitanti. È questo il risultato dell’analisi di Confcommercio Bergamo che ha presentato il primo lavoro di mappatura della tenuta del commercio su dati Istat e Camera di Commercio, aggiornati al primo semestre 2024. Tre gli indicatori di riferimento: vivibilità, vivacità  e prossimità.

Negli ultimi mesi, diverse botteghe hanno chiuso, evidenziando le difficoltà che i negozianti dalminesi incontrano di fronte alla concorrenza degli acquisti online o dei centri commerciali. Questo trend si riscontra per esempio a Sforzatica Sant’Andrea, dove il supermercato Crai di viale Betelli ha chiuso a giugno, lasciando il quartiere senza un punto vendita di prossimità.

Anche altre piccole attività hanno chiuso, seppur ognuna per motivi diversi: la pizzeria d’asporto "Soffio di Grano" in via Levate ha abbassato la saracinesca a ottobre dopo sette anni e mezzo di servizio (i titolari hanno fatto una scelta di vita, aprendo un nuovo locale a Zogno, in Val Brembana: Laskòta), mentre la titolare della merceria e cartoleria “BiblioGreta” di via Don Cortesi ha gettato la spugna, scegliendo di lavorare come commessa alle vicine Due torri.

Confcommercio evidenzia la necessità di interventi per contrastare la desertificazione dei piccoli centri: questa perdita impoverisce le comunità locali, riducendo non solo la vitalità economica, ma anche la sicurezza e il senso di appartenenza dei residenti. I dati aggiornati indicano che, mentre in alcune aree turistiche la rete commerciale tiene, nelle zone periferiche e nei quartieri più lontani dai centri urbani la chiusura dei negozi è costante.

«A Dalmine già da almeno dieci anni stiamo assistendo a una progressiva desertificazione delle attività commerciali soprattutto in alcune frazioni come Brembo, Mariano e Sabbio - dice Renato Mora, consigliere comunale del Pd (...)

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Commenti
Eros

ma perchè?? ma perchè? c'è gente come il signor Carlo che dà sempre la colpa al comune con un "ha tolto il parcheggio!". Sembra ci sia la rincorsa a trovare ogni pretesto per sbeffeggiare questa amministrazione... Sig. Carlo si faccia un giro al parcheggio e legga cosa c'è scritto sui cartelli "riservato ai residenti e AI CLIENTI E FORNITORI"... quindi è in mala fede!!!

Federico

I nostri parsi e anche la nosyre citta' si stanno trasformando in dormitoi, dove le gente ci dorme ma non ci vive, perche' ormai tutti gli artigiani e piccoli commercianti devono chiudere perche' spadroneggiano i centri commerciali che prolificano replicandosi in diversi luoghi delle citta'. Inesorabile questo procedimento perche' se la gente comune non ha da guadagnare con ol proprio lavoro, non avra' nemmeno i soldi da spendere nei centri commerciali.

Pantani il pirata

Ci spieghi il motivo il sig. MORA ... se lui ha la bacchetta magica sul perché cessano le attivita'... visto che lui possiede una distributore di benzina, un negozio di bici e ha ceduto la sua autofficina di riparazioni auto.

Verità

In America è da una vita che è così, e noi stiamo prendendo la stessa strada... il problema che poi non è un problema, si tratta semplicemente di accettare un cambiamento, dovuto specialmente al caro Vita, fa comodo a tutti spendere meno soldi nei vari centri commerciali o aver la spesa sotto casa senza utilizzare un auto... le persone anziane potrebbero cmq scendere in piazza a scambiare due parole senza per forza farlo nei negozietti di paese dove la gente è sempre più di fretta e nervosa sottostando alla vita frenetica che ormai è diventata "normalità"

Omar

Troppi centri commerciali e aperture di vari punti MD, LIDL, ALDI ecc ...ecc...ogni km ce ne uno in ogni paese questa è stata la rovina dei piccoli commercianti di qualsiasi paese ....

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