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La collega, che è stimata professionista, dice molte cose giuste ma mi pare che queste forme di dialogo se portate a livelli troppo alti e distanti poi servano a poco. Se aspettiamo norme nazionali che cambino lo status quo o come dice Domenico 'la rivoluzione' non risolviamo i problemi contingenti che sia sul lato del commercio che del residenziale secondo me nella ns città sono ormai urgenti di soluzione. Forse servirebbe che a queste commissioni prenda parte anche chi nell''amministrazione ha potere decisionale e con mano un pò decisa guidi la città dove si vuole che vada senza che sia solo il libero mercato a deciderlo. Parlo sia della questione B&B che di fatto hanno privato la città di molto residenziale a fini locativi (in particolare proprio nei tagli più piccolo che servono a studenti e lavoratori ) che del commercio che se ben indirizzato può maggiormente preservare certi luoghi (anche a vantaggio della clientela che di certo non ama trovare in un borgo storico quel che può , più comodamente e magari a minor costo, in un centro commerciale) e magari al contempo incentivando la presenza in altri dare sviluppo a zone ora depresse
Solite logiche di destra, abbassiamo le tasse per i ricchi, diminuiamo la burocrazia per i ricchi e diamo sovvenzioni ai ricchi. Bisogna tornare alla centralità dello stato, prima i cittadini e poi gli imprenditori. Due cose al volo: 1) Quanti cantieri chiusi e multe elevate per irregolarità? 2) Università statali con alloggi annessi. Torniamo a metter al centro il cittadino e non il commerciante. Auguri.