I consigli di Laura Adele Feltri: gli stranieri cercano casa (va forte Riva di Solto)
Analisi dei dati relativi alla compravendita di abitazioni nel nostro Paese da parte di investitori esteri: «Toscana e lago di Como in cima alle preferenze, ma Sebino in forte crescita. E Bergamo si difende bene»

Comprare casa in Italia non conviene solo agli italiani, ma anche agli stranieri. Ma dove la cercano, quanto sono disposti a spendere e quali sono le attrattive che li spingono a risiedere in Italia?
Partiamo dallo scalpore suscitato dall’acquisto della favolosa villa Romazzino in Costa Smeralda (nella foto in apertura di articolo) per la cifra record di 160 milioni di euro da parte di un magnate statunitense delle criptovalute, Brendan Blumer, per parlare degli stranieri che investono in Italia. Innanzitutto, chi sono? «Lo straniero di buone possibilità economiche che vuole vivere nel nostro Paese proviene spesso dagli Stati Uniti, ha un’età intorno ai 50 anni ed è stanco della vita frenetica americana. Seguono persone provenienti da Francia, Grecia, Regno Unito, Malta, Cipro e Turchia», spiega Laura Adele Feltri, immobiliarista ed esperta dei temi relativi alla casa.

Può fornire alcuni dati?
«Gli Stati Uniti restano il principale mercato internazionale con il 27,63 per cento delle richieste, mentre la Germania è al 13,21 per cento. Il Regno Unito rimane al terzo posto con il 6,43; troviamo poi i Paesi Bassi, con un 4,61 per cento, mentre la Francia rappresenta il 4,39 per cento delle richieste totali, ma con un incremento abbastanza notevole rispetto agli anni precedenti. Particolarmente interessanti sono i dati delle richieste avanzate da persone di Paesi del Nord Europa, come Svezia (più 13,57 per cento) e Danimarca (più 34 per cento)».
In questi casi, l’emigrazione in Italia sembra legata alla qualità di vita, alla cultura e al clima.
«Leggendo una recente indagine di Gate-away.com (portale immobiliare dedicato esclusivamente agli acquirenti stranieri interessati al mercato italiano, ndr), ho notato che alla domanda perché si preferisca l’Italia, oltre il 70 per cento degli intervistati ha risposto: “Per la qualità della vita”. Un concetto che si traduce nell’idea di un ritmo più lento, più sostenibile, ma anche nel persistere del senso di comunità, che in altri Paesi manca completamente. Il nostro quotidiano è percepito come più umano e umanizzante. L’Italia si distingue anche per il fascino che emana il nostro patrimonio artistico e culturale. C’è il richiamo a una vita immersa in un luogo ricco di storia, bellezza e tradizione. Basti pensare ai magnifici borghi o città che raccontano una storia unica fatta di gente attaccata alla bellezza del luogo, alle tradizioni, che fa di tutto per preservarla assieme alla cultura, partendo magari da quella culinaria: il cibo esercita una forte attrazione. Per ultimo, c’è da segnalare il clima, che in diverse zone d’Italia risulta particolarmente mite».
Ci risulta che, oltre alle attrattive di cui sopra, emerga anche il desiderio di riscoprire le proprie radici e origini.
«È vero. Oltre la metà degli intervistati (50,8 per cento) dichiara di voler cambiare vita per cercare una migliore qualità dell’esistenza, mentre il 37,9 per cento esprime un malcontento legato alla situazione politica interna. Questo dato cresce sensibilmente tra gli statunitensi, raggiungendo il 52,5 per cento. E proprio fra gli americani si scopre che molti intervistati hanno origini italiane e desiderano riscoprire le proprie radici».
Quali sono le regioni e le città più gettonate?
«Per quanto riguarda le destinazioni preferite, la Toscana e il lago di Como si confermano in cima alle preferenze. Tuttavia, si rileva un crescente interesse per il Sud Italia, in particolare per Sicilia e Calabria, e per aree specifiche come il Salento e il Golfo del Tigullio. A livello regionale, la Toscana guida la classifica con il 16,89 per cento delle richieste, seguita da Sicilia (10,16), Lombardia (8,86), Liguria (8,16) e Puglia (8). Segnalo anche la forte crescita di alcune aree meno note, come Ragusa (più 78,47 per cento), Nuoro (più 59,41) e Biella (più 55,95) rispetto all’anno precedente».
Quindi c’è una diversificazione rispetto agli anni passati, in cui sentivamo parlare solamente della Toscana?
«Sì. In Lombardia attualmente prende quota il lago di Como, che registra un numero molto alto di richieste: sta diventando il sogno più grande degli stranieri. Seguono il lago di Garda e il lago d’Iseo. Guardando alle province, quella di Como guida la classifica con il 53,05 per cento delle richieste, seguita da quella di Brescia con il 14,29 per cento, Bergamo (11,71 per cento, da notare la forte crescita di richieste per il piccolo e suggestivo paese di Riva di Solto), Lecco (8,94 per cento). Milano registra il 3,03 per cento del totale. Da segnalare il crescente interesse da parte degli acquirenti stranieri per le province di Monza e Pavia».
Parliamo delle tendenze del mercato: quali sono le caratteristiche che gli immobili devono avere per gli stranieri?
«Le richieste riflettono le caratteristiche della città. Se si opta per Milano, la motivazione principale è legata al lavoro, quindi facilmente si cercheranno immobili in pieno centro o vicino a sedi di importanti aziende, residenze comode per gli spostamenti e per i servizi legati alla persona, dal buon bar al ristorante, al barbiere. Sottolineo che anche avere palestre nelle vicinanze è un requisito che viene richiesto molto di più. Se parliamo del lago, invece, le motivazioni hanno a che fare con un ritmo di vita più a misura di uomo e facilmente si sceglierà un immobile con una bella vista. Comunque al primo posto troviamo la categoria “appartamento” con il 36,96 per cento delle richieste, seguita dalla villa con il 20,1 per cento e dalla casa indipendente con il 10,31 per cento. Gli acquirenti stranieri prediligono immobili già restaurati o abitabili (59,09 per cento delle richieste) e di oltre 120 mq (48,77 per cento), seguiti da quelli tra 60 e 80 mq (17,95 per cento)».
Sono richieste differenti rispetto a quelle degli italiani. È più facile vendere a uno straniero?
«Non è né più facile, né più difficile. È diverso. Noi italiani guardiamo di più alla comodità dell’immobile, per esempio l’avere due o tre bagni. Lo straniero punta di più sulla bellezza, quindi un terrazzino per godere del verde o dell’architettura storica può essere decisivo».
Se parliamo di prezzi, quali sono i valori?
«Per quanto riguarda i prezzi, le richieste internazionali riflettono la tendenza del mercato: Milano città registra un incremento del 28,37 per cento del valore medio immobiliare, che si attesta a 1.781.924 di euro (la fascia di prezzo oltre il milione rappresenta il 50,34 per cento del totale delle richieste di cittadini stranieri). Diversa è la situazione nella provincia di Como, dove il valore medio si attesta a 889.639 euro, con una crescita annuale del 6,18 per cento. Per quanto riguarda il valore medio degli immobili richiesti da cittadini stranieri nel 2024, in Lombardia si attesta a 782.760 euro, con una leggera crescita dello 0,96 per cento».
Dai dati si evince anche che si è verificato un incremento di stranieri dopo la pandemia.
«Il Covid ha contribuito a modificare alcuni comportamenti. Mentre prima erano soltanto pochi ricchi che decidevano di cambiare nazione, adesso, dopo la pandemia e con l’avvento dello smart working, ci sono anche molti dirigenti che desiderano venire in Italia, in particolare nei piccoli borghi, animati non dal desiderio di mostrare al mondo le loro ricchezze, ma dalla ricerca di una qualità di vita di più alto livello umano. Per sé e spesso anche per la propria famiglia, per i figli. In un mondo sempre più complicato, tante persone cercano semplicità, maggiore autenticità».