I dati VisitBergamo

La Capitale della Cultura è terminata, ma il turismo a Bergamo continua a crescere

Anche per i prossimi mesi trend cautamente ottimistico. Il 2023 anno record, ma la città tiene. Il sindaco Gori: «È frutto di un lavoro durato dieci anni»

La Capitale della Cultura è terminata, ma il turismo a Bergamo continua a crescere
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di Wainer Preda

Nonostante la Capitale della Cultura sia terminata, il trend turistico a Bergamo e provincia continua a crescere e anche per i prossimi mesi c'è un cauto ottimismo.  È quanto emerge dai dati presentati questa mattina (27 febbraio) da VisitBergamo.

I numeri parlano di una tendenza ancora all’insù. Nel mese di gennaio 2024, gli arrivi in città sono cresciuti del 30,5 per cento rispetto al 2019 e del 7,1 per cento rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. Lo stesso vale per le presenze, in aumento del 37,4 per cento rispetto al 2019 e del 10,8 per cento sul gennaio 2023.

In termini assoluti, a gennaio 2024 sono arrivati in città oltre trentuno mila turisti (31.102 per la precisione) mentre le presenze (ovvero le notti passate sul nostro territorio) sono state oltre sessantuno mila (61.237).

Un 2023 da record

I risultati della città, ormai da tempo, trascinano la provincia. Il 2023 è stato un anno da record. Gli arrivi totali in Bergamasca hanno oltrepassato gli 1,3 milioni, superando del 10 per cento i risultati del 2019 (quando il dato si era fermato a 1,2 milioni) e del 22 per cento il dato del 2022 (gli arrivi erano stati 1,1 milioni). Quanto alle presenze, nel 2023 sono state 2,8 milioni contro il 2,3 milioni dell'anno precedente (dunque una crescita del 21,9 per cento) e i 2,4 milioni del 2019 (crescita del 18 per cento).

Nelle diverse aree del territorio bergamasco gli indici sono tutti all'insù tranne per l'hinterland di Bergamo, l'Isola Bergamasca e la pianura. Il motivo, secondo gli analisti, potrebbe essere legato alla mancata ripresa del turismo congressuale e business che caratterizza quelle zone e che potrebbe essersi trasferito sugli eventi online.

Certo è che, per contro, è da segnalare l'exploit delle valli bergamasche e del Sebino che fanno registrare crescite notevoli. Per l'Alto Sebino gli arrivi lo scorso anno sono cresciuti del 36,9 per cento rispetto al 2019 e dell'21,3 per cento rispetto allo scorso anno. Per il Basso Sebino del 2,3 per cento sul 2019 e del 7,9 per cento sul 2022. Per la Valbrembana, addirittura del 64 per cento rispetto al 2019 e del 24 per cento sul 2022. Sempre rispetto a quest'ultimo, crescono anche la Valcavallina (+12,3 per cento), la Valle Imagna (+34,1 per cento). Mentre Valseriana e Val di Scalve e Altopiano di Selvino crescono del 12,6 per cento.

Crescono gli stranieri

Il picco delle presenze e degli arrivi durante l'estate scorsa, quando in Bergamasca sono arrivate oltre 150 mila persone e hanno fatto registrare 358 mila presenze. Con una durata media dei soggiorni di 2,1 giornate. E mentre nel 2022 gli italiani erano in prevalenza sugli stranieri, lo scorso anno il trend di è invertito. Tanto che la maggior parte delle persone arrivate (il 50,4 per cento del totale) sono straniere.

In particolare, a far la parte del leone sono i turisti in arrivo dalla Polonia (oltre 61mila lo scorso anno) che superano di poco i tedeschi, poi i francesi, gli inglesi, gli spagnoli e gli svizzeri. Seguono i rumeni e gli olandesi. Sono in crescita i turisti in arrivo dagli Usa, mentre in diminuzione quelli da Israele per le note vicende internazionali. Americani e israeliani però restano quelli con la maggiore capacità di spesa.

La città, hanno spiegato da VisitBergamo pesa il 40 per cento di tutto il turismo bergamasco, trascinata dal boom dell'extra-alberghiero, mentre le strutture alberghiere restano in sofferenza.

Le previsioni per i prossimi mesi

Le previsioni per i prossimi mesi dicono ancora positivo. I primi riscontri lo confermano. La città continua a crescere e tiene in termini di turisti.

Sulla prospettiva dei novanta giorni, ovvero fino alla fine di maggio, le prenotazioni hanno raggiunto finora il 31, 7 per cento delle camere disponibili nelle strutture alberghiere in Bergamasca. Dato che sale al 39,9 per cento, in città. Si tratta di risultati superiori rispettivamente di 4,4 e di 8,7 punti percentuali rispetto allo stesso periodo del 2023.

La Capitale della Cultura dunque ha tirato molto, ma il trend prosegue anche senza quell'evento durato un anno. «La Capitale ha contato, ma i risultati che Bergamo ha ottenuto sono il frutto di un lavoro che dura da dieci anni - ha precisato il sindaco Giorgio Gori -. In questi anni invece di dividerci come accaduto in precedenza, Comune, Provincia e Camera di Commercia hanno lavorato insieme sul settore turistico, il che ci fa ben sperare anche per il futuro. Con il turismo abbiamo aggiunto un piccolo pilastro in più alla nostra economia».

 

Sulla stessa lunghezza d'onda il presidente della Provincia, Pasquale Gandolfi, secondo il quale «in questi anni abbiamo consolidato il trend di attrattività del nostro territorio aumentando la propensione all'accoglienza dei bergamaschi, cosa non facile».

I dati diffusi dicono che, dopo sette anni di sostanziale stallo, dal 2014 in avanti, con l'arrivo di VisitBergamo il turismo nella nostra provincia ha continuato a crescere con un trend praticamente lineare. Tolto il periodo del Covid, siamo passati dai 238mila arrivi di quell'anno ai 512mila dello scorso anno. Oltre che raddoppiati dunque (+114 per cento). Ancor di più le presenze, che oltre a far segnare un +128 per cento negli ultimi dieci anni sono passate dalle 446mila del 2014 alle 734mila dello scorso anno.

Commenti
Liliana

Sono d'accordo con la Signora Gianna, è davvero un disagio che potrebbe essere risolto con mezzi pubblici supplementari per viaggiare in modo civile......

gianna

e intensificare il servizio di trasporto pubblico? nooo al disagio per i cittadini chi ci pensa?

Sandro

Bene, a quando il rinnovo del contratto del commercio/terziario/ristorazione?

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