l'appello

L'Ente Bergamaschi nel Mondo: «Non è giusto che gli emigranti paghino Imu e Tari»

In particolare, con la nuova Legge di Bilancio, l'abbattimento dell'Imu al 50% viene applicato solo per i pensionati e non per tutti gli emigranti iscritti all’Aire

L'Ente Bergamaschi nel Mondo: «Non è giusto che gli emigranti paghino Imu e Tari»
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Dal 2020 sono state eliminate sia l’esenzione dal pagamento dell’Imu, sia l’abbattimento della Tari cui godevano gli italiani residenti all’estero proprietari di immobili in Italia. Un boccone amaro, cui è seguita un’ulteriore delusione dopo la lettura della Legge di Bilancio del 2021.

Il Parlamento ha infatti previsto che dall’anno in corso per una sola unità immobiliare a uso abitativo, non locata o data in comodato d’uso, posseduta in Italia a titolo di proprietà o usufrutto da soggetti non residenti nel Paese che siano titolari di pensione maturata in regime di convenzione internazionale, l’Imu viene applicata al 50 per cento. Inoltre, se in possesso dei requisiti sopra indicati, c’è una riduzione della Tari pari al 66,66 per cento.

«Da subito, l’Ente Bergamaschi nel Mondo ha sollecitato i parlamentari per ripristinare l’esenzione della tassa sulla prima casa e la riduzione di quella sui rifiuti per gli emigranti iscritti all’Aire – spiega il presidente Carlo Personeni -. Purtroppo, ancora una volta, abbiamo constatato che nelle aule parlamentari italiane le problematiche inerenti agli italiani all’estero sono persistentemente sottovalutate, se non addirittura ignorate».

Nonostante l’Ente abbia accolto con favore la riduzione della Tari, tuttavia continua a ritenere assurdo che, in merito all’Imu, l’abbattimento della tassa venga applicato solo per i pensionati e non per tutti gli emigranti iscritti all’Aire.

«Un cittadino emigrante – continua Personeni -, anche se costretto a spostare la residenza, iscrivendosi all’Anagrafe ha mantenuto un legame con la sua terra. Non solo culturale o sociale, ma anche economico, perché attraverso una casa di proprietà, seppur non abbia alcun reddito, ne sopporta tutte le spese di manutenzione. Rientrare nel proprio Paese vuol dire anche fare shopping, favorire il commercio di vicinato, acquistare prodotti della nostra enogastronomia; e, una volta ritornato nei paesi d’Oltralpe, certamente andare a decantarli ad amici e conoscenti, esaltando nel frattempo anche le bellezze del suo territorio, come pure il ricco patrimonio storico-artistico-culturale, contribuendo così indirettamente sia allo sviluppo socioeconomico che alla promozione turistica del territorio stesso».

Il rischio è che se un cittadino emigrante, che quindi utilizza la propria abitazione solo per brevi periodi, venisse ulteriormente vessato dai tributi, sarebbe stimolato a vendere la propria abitazione. Di conseguenza, verrebbe definitivamente meno il legame con il territorio d’origine, che a sua volta perderà importanti risorse sociali ed economiche.

Da qui l’appello lanciato ai parlamentari, in particolare a quelli eletti nelle circoscrizioni estere. «La riduzione Imu del 50 per cento solo per i pensionati Aire non basta – sottolinea Carlo Personeni -. È un’ingiustizia, una scelta illogica del nostro Governo. Crediamo che non sia questo il modo di ringraziare e ricordare quanto fatto dai nostri emigranti: non dimentichiamo che molte delle case presenti nel nostro territorio sono state costruite grazie alle loro rimesse, proprio da chi è stato costretto ad andare all’estero. Pertanto, come Ente Bergamaschi nel Mondo sollecitiamo innanzitutto una riduzione al 100 per cento dell’Imu e poi l’abbattimento Imu e Tari per tutti gli iscritti Aire proprietari di fabbricati».

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