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Ma cosa cambia per gli azionisti di Ubi?

Ma cosa cambia per gli azionisti di Ubi?
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Sono ore frenetiche quelle che si stanno vivendo da ieri, martedì 18 febbraio, dopo che Intesa San Paolo ha lanciato un’offerta pubblica di scambio per l’acquisto di Ubi Banca. Ma prima ancora di chiedersi cosa stia accadendo nel risiko delle banche italiane, con inevitabile ricaduta europea, l’azionista di Ubi Banca si sta chiedendo: Ma cosa cambia per gli azionisti di Ubi banca? Nella rassegna stampa il Sole 24 ore sottolinea che «Di sicuro i primi effetti già ci sono stati. Considerato il forte balzo in Borsa del titolo che in due sedute ha guadagnato più del 30% passando da 3,3 euro ad azione a 4,29. Quindi per ipotesi chi vendesse ora porterebbe a casa un guadagno considerevole. Un guadagno che già incorpora l’ipotesi che il matrimonio vada a buon fine. Ovviamente gli azionisti di Ubi banca avranno un ruolo decisivo per l’esito dell’operazione. Saranno loro a decidere se aderire accettando (se sarà confermato) il concambio 17 azioni Intesa per 10 azioni Ubi (vale la maggioranza assoluta). In caso di matrimonio il titolo Ubi verrebbe delistato per confluire nelle azioni del nuovo gruppo. Nella scelta potrebbero giocare un ruolo decisivo i conti stimati dell’operazione, ovvero sinergie per 730 milioni di euro. Si stima infatti che il nuovo gruppo avrà meno costi e più ricavi. E probabilmente dividendi più alti da distribuire. Secondo gli analisti di Jp Morgan Intesa ora può puntare a “oltre 20 centesimi di dividendo per azione dal 2020, pari a un ritorno dell’8% annuo”».

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