Anno zero

Ma quanta paura fanno i lavoratori a Confindustria Bergamo?

La Cisl sta raccogliendo firme per una legge d'iniziativa popolare che preveda la partecipazione dei dipendenti alle scelte aziendali. Ma la presidentessa Ricuperati li gela

Ma quanta paura fanno i lavoratori a Confindustria Bergamo?
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di Wainer Preda

Finora è rimasta lettera morta. La Cisl tuttavia rilancia l’idea di far partecipare i lavoratori ai consigli d’amministrazione delle aziende. Se ne parla, invero, dagli Anni Settanta. Ma la contrapposizione storica fra padronato e maestranze non ha mai consentito passi in avanti. Il sindacato bianco però non demorde. Il 29 giugno scorso ha convocato un incontro a Bergamo per discutere della legge d’iniziativa popolare sulla quale, da qualche mese, sta raccogliendo firme. Ne servono cinquantamila entro fine novembre, per arrivare in parlamento.

«Oggi occorre un pensiero trasversale - scrive sul sito del sindacato il segretario generale della Cisl di Bergamo, Francesco Corna -. I lavoratori hanno un ruolo in azienda e collaborano, per avere poi anche un ritorno economico. Nella nostra zona abbiamo un deficit salariale, al Nord la vita costa parecchio. A Bergamo abbiamo una cultura del lavoro forte e distintiva, ma oggi i giovani hanno altre richieste oltre che il semplice salario: richiedono un lavoro che dia opportunità di crescita e una valorizzazione».

L’inflazione morde, i salari sono al palo, quando non sono da fame. Di qui l’idea di far partecipare i lavoratori ai processi decisionali (e magari agli utili) delle aziende.

La proposta della Cisl

La proposta della Cisl prevede diverse forme di partecipazione dei lavoratori alle imprese: a livello gestionale, economico-finanziario, organizzativo e consultivo. A partire da una cornice normativa (una legge) che consenta ai dipendenti o collaboratori di prendere parte al consiglio di sorveglianza d’imprese private. O, ove questo non ci sia, di avere almeno un rappresentante dei lavoratori nel Consiglio d’amministrazione.

Dal punto di vista economico finanziario, oltre alla detassazione degli utili convertiti in contributi di previdenza complementare, il sindacato chiede un’agevolazione fiscale per la distribuzione degli utili dell’azienda ai dipendenti.

Organizzativamente, poi (...)

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