I dati di via Tasso

Mercato del lavoro, in provincia di Bergamo superati i livelli occupazionali del 2019

Le misurazioni nel terzo trimestre dell'anno in corso mostrano un incremento dei posti di lavoro pari a 6.222 posizioni sul territorio

Mercato del lavoro, in provincia di Bergamo superati i livelli occupazionali del 2019
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La ripresa dell'occupazione, secondo l'Osservatorio del Mercato del Lavoro della Provincia, con la chiusura del terzo trimestre 2021 va a confermare la tendenza positiva dell'estate: sono stati infatti superati i livelli occupazionali pre-Covid.

Se si vanno a vedere i dati dello stesso periodo nel 2019, si presentava un incremento delle assunzioni (indicato dal saldo) pari a 8.419 nuovi posti di lavoro nella Bergamasca. Nel 2020, l'anno della pandemia, c'era stato invece un saldo negativo, con 2.201 posti di lavoro in meno, mentre adesso, nel settembre 2021, si è registrato un incremento con 6.222 nuovi lavoratori dipendenti.

Diminuiscono ancora però i contratti a tempo indeterminato, non tanto per i licenziamenti quanto per le dimissioni, che sono state più di 12mila negli ultimi due trimestri e sono aumentate del 27,7 per cento rispetto allo stesso periodo del 2019. Al di là dei possibili casi di aggiramento dei divieti di licenziamento, queste potrebbero essere dovute, tra le altre ipotesi, a una ripresa della mobilità nel mercato del lavoro.

saldo per macrosettori
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saldo contratti
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incidenza assunzioni
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Le assunzioni, inoltre, sono cresciute nel terzo trimestre in tutti i macrosettori rispetto al 2019: nel settore del commercio e dei servizi si è arrivati a 20.595, con un incremento del +11,8 per cento, nell'industria 9.760 con il + 12,3 per cento, nelle costruzioni 4.028 con +12,5 per cento e infine nell'agricoltura 986 con il +20,4 per cento.

Quali sono le caratteristiche dei nuovi dipendenti? Ebbene, su oltre 35mila assunzioni ben il 40,3 per cento sono donne, che rappresenta peraltro la quota femminile più alta negli ultimi anni: rispetto a due anni fa la crescita è stata del +16,2 per cento, contro quelle maschili del +10,1 per cento.

In aggiunta, sono anche cresciute le assunzioni di giovani fino ai 29 anni, con un 43,3 per cento del totale, anche se il fenomeno interessa la componente italiana più che quella straniera.

A proposito di individui di nazionalità estera, questi rappresentano il 27 per cento del totale, con oltre la metà impiegati nell'agricoltura e il 38 per cento nell'edilizia.

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