Nel 2022 conti in ordine per Comune e Provincia, ma ci sono tanti timori per il 2023
Gli avanzi di bilancio, oltre che i fondi statali e Covid, hanno evitato i buchi nei conti, ma a breve potrebbero non bastare
Il Comune di Bergamo è riuscito, seppur con significative difficoltà, a tenere i conti in ordine: nell’ultima variazione di bilancio varata da Palazzo Frizzoni, infatti, si è riusciti a non andare in perdita grazie ai fondi statali, ai risparmi tenuti da parte finora e alla possibilità di ricorrere al cosiddetto «fondone».
Le casse del Comune di Bergamo
I dettagli sono riportati dal Corriere Bergamo: le difficoltà sono date soprattutto dai rincari energetici, dovuti alla congiuntura internazionale poco favorevole, con un incremento di circa due milioni e 400 mila euro delle spese per utenze energetiche. Nella giornata di domani (martedì 29 novembre) la prima commissione consiliare si esprimerà sul bilancio di previsione del triennio 2022-2024, che poi mercoledì passerà al vaglio del Consiglio comunale per l’approvazione finale.
Rispetto a uno storico che tra 2019 e 2021 ha oscillato tra i 9,1 e i 9,5 milioni di euro, quest’anno l’aumento dei costi è stato pari a 5 milioni, arrivando quindi a 14 milioni e 643 mila euro. Di questi, 9 milioni e 333 mila sono finanziati da fondi del bilancio comunale, due milioni e 450 mila euro con contributi statali e due milioni e 860 mila con il "fondone Covid". L’Amministrazione ha ribadito, durante l’Assemblea dell’Anci tenutasi in Fiera a Bergamo e insieme a tutte le altre Amministrazioni presenti, che per il 2023 c’è il timore di non riuscire a coprire tutte le spese senza ulteriori aiuti dallo Stato. Rassicurazioni in tal senso sono arrivate dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni, la quale nel corso del collegamento di giovedì scorso ha dichiarato che il Governo è disponibile a sostenere ulteriormente i Comuni.
Le casse della Provincia di Bergamo
Per quanto riguarda la Provincia, anche in via Tasso si è riusciti a «far quadrare i conti», come commentato dallo stesso presidente Pasquale Gandolfi a L'Eco di Bergamo. Certo, a causa dei rincari in bolletta e delle mancate entrate di Ipt-Imposta di trascrizione dei veicoli, si è dovuto raschiare il fondo del barile. Il fondo congelato da 4,5 milioni non servirà a finanziare nuovi progetti, bensì anche qui a tappare i vari buchi nel bilancio, che avevano portato a un disavanzo di 6 milioni.
Gli aiuti arrivati dal Governo sono apri a 2,9 milioni, al resto si provvederà utilizzando quasi tutto l’avanzo di amministrazione, mettendo in campo spese per gli uffici pari a un milione. Le minori spese sono state possibili anche grazie allo slittamento dell’assunzione di nuovo personale, rimandata all’anno prossimo, anche a causa della difficoltà di trovare profili adeguati. La conseguenza è, ovviamente, quella di avere poche risorse da investire per i progetti di finanziamento a opere pubbliche e iniziative comunali.
Gandolfi ha fatto sapere che, comunque, ci saranno 150 mila euro a sostegno delle attività culturali, pur essendo consapevoli che si tratta di ben poca somma rispetto a quanto destinato al settore gli altri anni. Poco spazio avrà la concessione di risorse per l’evento Capitale della Cultura 2023, anche se un aiuto arriverà dall’accordo firmato con la Regione.
Una volta approvato l’assestamento di bilancio, dovrebbe scattare anche l’adeguamento contrattuale dei dipendenti per 700 mila euro circa, arretrati inclusi. Il presidente della Provincia ha inoltre dichiarato l’intenzione di approvare il bilancio di previsione, se non entro dicembre comunque nei primi dieci giorni di gennaio, in maniera tale da avere già uno strumento di lavoro e non andare in esercizio provvisorio, bloccando lavori legati al Pnrr. In ogni caso, anche in questo caso ha avanzato dubbi sul 2023, quando potrebbe faticare a coprire tutti i costi. Una preoccupazione espressa anche all’Assemblea dell’Anci, durante la quale si è chiesto di ripensare al sistema di entrate dell’ente, basato soprattutto sul mercato dell’auto.