Interrogazione parlamentare

Novem Car Interior di Bagnatica, deputati bergamaschi chiedono un tavolo di crisi

La delocalizzazione in Slovenia di parte della produzione metterebbe a rischio 60 degli attuali 115 posti di lavoro dello stabilimento bergamasco

Novem Car Interior di Bagnatica, deputati bergamaschi chiedono un tavolo di crisi
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La delocalizzazione in Slovenia di parte delle linee produttive della Novem Car Interior di Bagnatica metterebbe a rischio 60 degli attuali 115 posti di lavoro dello stabilimento bergamasco. I timori di dipendenti, sindacati e dell’Amministrazione comunale sono stati raccolti dai parlamentari bergamaschi che, a margine dell’insediamento del Governo Draghi, in un’interrogazione rivolta al neo Ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti, chiedono «quali iniziative di competenza intenda assumere, compresa l’apertura di un tavolo di crisi».

«La una situazione per i lavoratori è sempre più complicata», dichiarano i deputati Elena Carnevali e Giovanni Sanga (Pd), Daniele Belotti, Rebecca Frassini, Alberto Ribolla, Cristian Invernizzi (Lega), Alessandro Sorte e Stefano Benigni (Cambiamo!) e Guia Termini (gruppo misto).

L'obiettivo dell’interrogazione parlamentare è di verificare con la proprietà le condizioni per attuare investimenti che rilancino l'occupazione e il ruolo strategico dello stabilimento bergamasco. «Nei giorni scorsi abbiamo avuto un incontro con le parti sindacali presso il Comune di Bagnatica - aggiungono -, dal quale è emersa la forte preoccupazione riguardo al futuro produttivo dell'impianto. Vi è il serio rischio di una rilevante perdita industriale».

La volontà dell'azienda sembra infatti quella di «continuare a mettere ai margini il sito di Bagnatica, riducendo il carico produttivo e mettendone a rischio la stessa sostenibilità, come dimostra la scelta di diminuire la forza lavoro da 115 a 60 unità – sottolineano i deputati -. È una decisione che non possiamo accettare».

Le tappe della vicenda e la storia aziendale

La Novem Car Interior è specializzata nella produzione a livello globale di componenti decorativi di alta qualità soprattutto in legni pregiati ed elementi funzionali per gli interni di automobili di lusso. Fornitore delle più rinomate case automobilistiche, con stabilimenti in Germania, Repubblica Ceca, Slovenia, Cina, Messico, Honduras e Italia, «detiene la più grossa fetta di tale mercato, con un fatturato che si aggira intorno ai 600-700 milioni di euro annui», si legge nell’interrogazione parlamentare.

Tuttavia, i parlamentari bergamaschi nel documento depositato evidenziano il progressivo depotenziamento dello stabilimento di Bagnatica. Dai circa 400 dipendenti occupati, a seguito di una forte ristrutturazione avvenuta nel 2012, il sito produttivo è stato «messo ai margini del gruppo – si legge – a vantaggio dello stabilimento di Zalec in Slovenia e sembrerebbe ritenuto non più strategico per competere a livello mondiale, relegandolo alla produzione dedicata al solo mercato italiano, in particolare ai marchi Maserati e Alfa Romeo».

Nella Bergamasca, in particolare, se la delocalizzazione andasse in porto resterebbero solo le fasi legate all’assemblaggio e al controllo. Inoltre, già lo scorso anno l’azienda aveva annunciato una trentina di esuberi e 18 lavoratori avevano scelto l’esodo volontario. Quindi, era stato avviato un contratto di solidarietà, sospeso per l’utilizzo della cassa integrazione Covid.

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