Pasqua e Pasquetta appese al meteo, ma è quasi tutto esaurito a Bergamo e provincia
Saranno in oltre 240 mila a festeggiare ai tavoli dei ristoranti, quasi un bergamasco su quattro. Si stima un fatturato di 16 milioni di euro

Festività quasi al completo, ma con qualche incertezza sul meteo. Nonostante il periodo economico non sia dei migliori, i bergamaschi hanno già prenotato il ristorante per le feste di Pasqua e i posti disponibili sono quasi ultimati. Confcommercio Bergamo ha stimato nei due giorni di Pasqua e Pasquetta un fatturato complessivo di 16 milioni e 55mila euro, generati per oltre 13 milioni di euro dai ristoranti tradizionali e la restante parte da bar e da ristorazione senza somministrazione (asporto).
Spesa media tra i 60 e i 100 euro, ma non mancano i problemi
Nello specifico, secondo le stime, saranno in oltre 240 mila a festeggiare ai tavoli dei ristoranti a Pasqua e Pasquetta, quasi un bergamasco su quattro con un incremento di presenze pari al + 1,8 per cento rispetto all’anno record 2024. Tra ristoranti e bar per le festività pasquali (Pasqua e Pasquetta) si stimano più di 550 mila clienti.
Molti ristoranti, oltre alle località più turistiche, da Città Alta al lago, propongono il menù alla carta per dare la massima libertà di scelta, ma il menù fisso resiste comunque e per molti resta la formula preferita, anche per avere certezza dei costi, specialmente se sono incluse le bevande.
Quanto alla proposta, a tavola vince la tradizione, senza rinunciare a tecniche di cottura innovative. largo quindi a menù di pesce, ai piatti vegetariani e ad alternative alle carni ovine, affiancate quindi da arrosti, conigli e altre specialità. La spesa va in media dai 60 ai 100 euro, con punte oltre i 120 euro per i locali più blasonati, oltre a menù a 50 euro in trattoria.
Prosegue quindi la striscia positiva che premia la scelta del “fuori casa” per le festività dei bergamaschi, sebbene si avverta in generale da mesi qualche rallentamento. Non mancano, infatti, i problemi: inflazione, rincari energetici e ulteriori aumenti delle materie prime, oltre al calo dei consumi di vino al ristorante e alcolici nei pubblici esercizi.
«Dopo anni di ripresa e grande lavoro post pandemia, dall’ inizio di quest’anno registriamo un calo - commenta Petronilla Frosio -. Il clima d’incertezza e il crescente costo della vita impongono tagli alle famiglie. E anche chi ha maggiore disponibilità rinuncia a qualche uscita. Pasqua e l’ultima settimana di aprile con i ponti per chi resta e per i turisti che arrivano, saranno comunque positivi e la voglia di festeggiare fuori non tramonta. Ma, se alle feste non si rinuncia, credo che ci aspettino mesi non semplici».
Turisti stranieri alla riscossa (ovunque)
Ci sono buoni segnali, in ogni caso, per il mese di aprile grazie ai ponti del 25 aprile e fine maggio, con crescenti richieste fino al 10 maggio. Buone le presenze straniere, in particolare dalla Polonia, oltre a Germania, Spagna, Regno Unito, Francia e Svizzera. In crescita le presenze dalla Romania e Repubblica Ceca. In ripresa i viaggi dal Nord Europa, dai Paesi scandinavi, oltre ai turisti a lungo raggio da Stati Uniti e perfino Australia (sul Sebino, in particolare). Nell’hinterland c’è rinnovato interesse per Leolandia e parchi divertimento.
Per Pasqua le prenotazioni sono appese al meteo: l’occupazione è alta in tutto il territorio, altissima nelle località più richieste, ma il maltempo e le previsioni sfavorevoli stanno portando disdette sul lago sin dall’inizio di questa settimana. Il calendario strizza l’occhio, con i ponti del 25 aprile e del 1° maggio, che seguono le festività pasquali: si preannunciano settimane di grande lavoro e impegno per gli hotel, specialmente in Val Brembana (alta Valle), Val Seriana e Val di Scalve, in Valle Imagna e sul Sebino.