Presidenza della Camera di commercio, com'è che Confindustria è tornata nell'angolo
Dopo i cinque anni dell’industriale Carlo Mazzoleni, a guidare Largo Belotti sarà Giovanni Zambonelli di Imprese & Territorio
di Andrea Rossetti
Il prossimo presidente della Camera di commercio di Bergamo sarà Giovanni Zambonelli, attuale numero uno di Confcommercio. Suo vice, Lorenzo Pinetti (Confartigianato). Di ufficiale ancora non c’è nulla, ma di ufficioso sì.
Dopo mesi e mesi di trattative, incertezze, titubanze, attriti e riappacificazioni, in pochi giorni il puzzle della governance politico-economica della provincia s’è completato con la presentazione (il 20 gennaio) delle liste di apparentamento, che altro non sono che le “alleanze” tra le varie associazioni di categoria, da cui si evince come il nome avanzato da Imprese & Territorio abbia scalzato la concorrenza di Carlo Mazzoleni, presidente uscente ed espressione di Confindustria.
Merito della compattezza dimostrata dalle nove associazioni riunite nel Comitato (Confcommercio, Confartigianato, Coldiretti, Confesercenti, Confcooperative, Cna, Confimi, Lia e Fai) e del supporto della Compagnia delle Opere (Cdo), che dovrebbe consentire a quest’asse di portare a casa 14 dei 25 seggi di largo Belotti. I restanti undici saranno appannaggio di Confindustria, Ance e Unione Artigiani. Con gli industriali che appaiono come gli sconfitti di questo riequilibrio di poteri.
Un salto indietro al 2019
Per capire bene cosa sia successo, bisogna tornare a sei anni fa. Allora come oggi, i numeri per l’elezione del presidente della Camera di commercio erano tutti dalla parte di Imprese & Territorio. Ma le cose andarono diversamente.
Merito del grande lavoro di Stefano Scaglia, allora presidente di Confindustria Bergamo. Esterno alle dinamiche cittadine, Scaglia scelse di percorrere una strada inedita per il sottobosco politico-economico di Bergamo, ovvero quella del pragmatismo, fregandosene di storiche antipatie e invidie.
Invece di andare allo scontro, dunque, nel 2019 (...)