Dati della camera di commercio

Quarto trimestre del 2021, la produzione manifatturiera a Bergamo si conferma in crescita

Lo scorso anno si è chiuso con risultati importanti, ma l’ultimo trimestre lascia intravedere un raffreddamento della crescita

Quarto trimestre del 2021, la produzione manifatturiera a Bergamo si conferma in crescita
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Anche nel quarto trimestre del 2021 la produzione manifatturiera in provincia di Bergamo ha continuato a crescere. Secondo i dati della Camera di Commercio, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, c’è stato un aumento pari al 10,4 per cento per le imprese industriali con almeno dieci addetti e del 13,6 per cento per quelle artigiane con almeno tre addetti.

Tale incremento ha consentito al comparto industriale di chiudere il 2021 con una crescita complessiva del 17,4 per cento, mentre il settore artigiano mette a segno un +16,4 per cento in media d’anno. Si tratta di risultati importanti, che permettono non solo un pieno recupero delle perdite registrate durante la crisi del 2020, quando la produzione era calata del 9,2 per cento nell’industria e dell’11,3 per cento nell’artigianato, ma anche di raggiungere i livelli produttivi più elevati della serie storica.

«I risultati sono molto positivi, sia per l’industria che l’artigianato bergamaschi, superiori alle medie regionali – commenta il presidente Carlo Mazzoleni -. Non solo hanno recuperato le perdite del 2020, ma hanno raggiunto due nuovi massimi di produzione. L’ultimo trimestre, tuttavia, lascia intravedere un raffreddamento della crescita e un peggioramento delle aspettative, conseguenza delle dinamiche dei costi, energia e gas in primis, e dell’impennata dell’inflazione».

L’industria

L’industria bergamasca nel quarto trimestre dell’anno scorso ha registrato una crescita congiunturale della produzione dell’1,7 per cento, confermando il rallentamento fisiologico avvenuto nella seconda metà dell’anno dopo i ritmi molto elevati che hanno caratterizzato i primi due trimestri.

Il risultato positivo registrato in Bergamasca è frutto della specializzazione nel settore meccanico, che ha registrato una crescita particolarmente vivace nel 2021, ma anche nella chimica, nei mezzi di trasporto e nella gomma-plastica, che hanno già superato i livelli precedenti alla crisi. Tra i comparti che invece non hanno ancora recuperato i valori del 2019 si trovano quelli afferenti al sistema moda (tessile, abbigliamento, pelli e calzature) e l’industria alimentare.

La crescita del fatturato non mostra invece segni di rallentamento: l’incremento congiunturale è infatti pari al 5,2 per cento, un risultato che porta ad archiviare una crescita media del 22,3 per cento per il 2021. L’occupazione delle imprese si conferma invece in lenta crescita: il saldo tra ingressi e uscite nel quarto trimestre è pari allo 0,1 per cento e, benché di entità assai lieve, rappresenta il quarto segno positivo consecutivo.

Nonostante i risultati positivi, le aspettative degli imprenditori per il prossimo trimestre mostrano un lieve peggioramento. La minor fiducia degli imprenditori su produzione e fatturato è probabilmente conseguenza delle tensioni sui prezzi delle materie prime e dell’energia, che non sembrano allentarsi e che incidono negativamente sulla capacità delle imprese di far fronte alla domanda. Il calo delle aspettative in merito alla domanda interna potrebbe invece riflettere le conseguenze della risalita dell’inflazione sul reddito delle famiglie, soprattutto nei settori che producono beni di consumo.

Artigianato

La produzione manifatturiera dell’artigianato bergamasco è cresciuta più velocemente rispetto alla Lombardia (+3,7% la variazione congiunturale contro il 2,6% regionale). Grazie a questa migliore capacità di reagire, le imprese artigiane orobiche hanno già oltrepassato i livelli produttivi precedenti alla crisi.

Il fatturato è aumentato del 3,4 per cento nel quarto trimestre, un incremento congiunturale che, benché lievemente inferiore rispetto al terzo trimestre, consente di archiviare per il 2021 una crescita media del 18 per cento. Il risultato del fatturato è frutto anche della significativa crescita dei prezzi di vendita (+6 per cento la variazione congiunturale nel quarto trimestre), incremento però insufficiente a compensare i rincari delle materie prime (+11,5 per cento).

Sul piano dell’occupazione, dopo una parte centrale dell’anno caratterizzata da un andamento negativo, il numero di addetti torna a crescere nell’ultimo trimestre del 2021: il saldo tra ingressi e uscite è pari allo 0,2 per cento. Si tratta comunque di oscillazioni di entità ridotta, che confermano l’andamento sostanzialmente stabile dell’occupazione delle imprese artigiane negli ultimi due anni. Le imprese sono d’altronde impegnate nel riassorbimento della Cassa Integrazione, ancora utilizzata dal 14 per cento del campione, che ha consentito di evitare perdite occupazionali in seguito alla crisi.

Le aspettative degli imprenditori artigiani mostrano un ripiegamento per quasi tutte le variabili, sebbene i saldi tra previsione di crescita e diminuzione rimangano comunque positive. Solo le previsioni sull’occupazione sono in miglioramento, con un saldo che svolta in territorio positivo, segnalando un fabbisogno crescente di forza lavoro per sostenere l’espansione della produzione.

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